Fiesole

Fiesole, il vescovo Manetti insieme a mille ragazzi: “Noi vogliamo costruire la pace!”

A Figline Valdarno la festa della Palme con un migliaio di bambini e ragazzi riuniti insieme al vescovo per gridare tutti insieme la voglia di pace

Un pomeriggio di sole e gioia ha illuminato Figline Valdarno in occasione della Festa delle Palme 2025: un appuntamento attesissimo per la diocesi di Fiesole, che ha visto la partecipazione di oltre mille bambini, adolescenti, capigruppo, volontari e famiglie. Una festa vera, intensa, coinvolgente, organizzata dalla Consulta Giovani, in collaborazione con Caritas diocesana e Ufficio Catechistico.

La giornata ha preso il via nel cuore del centro storico. Per i più piccoli, studenti delle scuole primarie, il punto di ritrovo è stato il cortile dell’Oratorio «Don Bosco» in via Roma, finalmente riaperto per l’occasione. Qui, tra giochi, laboratori e animazione, si è respirato un clima di comunità e spensieratezza. Ospite speciale è stato Mago Magone, frate prestigiatore capace di divertire e far riflettere con il suo stile inconfondibile, coinvolgendo grandi e piccoli.

Nel frattempo, gli adolescenti si sono riversati in piazza San Francesco e nelle vie cittadine, partecipando a giochi e attività pensate per unire divertimento e riflessione. Ogni gruppo ha avuto l’occasione di confrontarsi su temi profondi, stimolando domande personali e di gruppo, in un clima di fiducia e confronto. Alle ore 17, piazza Marsilio Ficino, ha accolto il momento più significativo dell’evento: la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Fiesole, mons. Stefano Manetti. Prima della Messa, la tradizionale benedizione delle palme, simbolo della vita e della speranza cristiana. I rami d’ulivo sventolati dai ragazzi hanno rappresentato un vero e proprio grido di rinascita, un «risveglio» nel cuore di un tempo storico segnato da incertezze e da notizie disumane.

«Solo il Signore può mettere l’amore nel cuore dell’uomo e toglierne l’odio che uccide il mondo», ha ricordato il Vescovo nella sua omelia, invitando tutti i presenti – bambini, adolescenti, educatori – a sentirsi protagonisti nella costruzione della pace.

Uno dei momenti più toccanti è stato quando mons. Manetti ha chiesto a tutti di gridare insieme, per tre volte: «Noi vogliamo costruire la pace!»

Un gesto corale, semplice ma potente, che ha unito centinaia di voci in un’unica invocazione di speranza e di impegno.

Anche quest’anno la Festa delle Palme ha portato con sé una forte impronta solidale. Attraverso il progetto «Quaresima di Carità – In rete per la famiglia», ogni gruppo ha contribuito alla raccolta di piccole offerte, frutto di rinunce personali durante la Quaresima, per sostenere le famiglie in difficoltà del territorio.

Inoltre, ogni parrocchia ha costruito simbolicamente una «casa in miniatura», luogo di crescita e cura, decorate con tegole di carta su cui i bambini hanno scritto preghiere e pensieri profondi. Un gesto semplice, ma ricco di significato, che ha testimoniato la bellezza dell’essere comunità.

I laboratori organizzati dalla Caritas hanno coinvolto i ragazzi su temi come ascolto, accoglienza, condivisione e non violenza, trasformando il gioco in un momento educativo. I partecipanti, riconoscibili grazie ai colori dei foulard distintivi dei vari vicariati (azzurro per Fiesole, viola per Valdisieve, verde per il Valdarno Fiorentino, arancione per l’Aretino, giallo per l’Altipiano, bianco per il Casentino e rosso per il Chianti), hanno letteralmente colorato la città, in un «campionato della gioia» fatto di amicizia e solidarietà.

Non sono mancati canti e musica, anche in Lis (Lingua dei Segni Italiana), per rendere la celebrazione ancora più inclusiva. A guidare i canti, il coro parrocchiale di Pratovecchio e la Mamo’s Band, con don Massimo Mansani alla batteria, simbolo di una Chiesa che sa essere gioiosa e vicina. Le note finali hanno accompagnato i saluti, i sorrisi, le foto ai piedi della grande Croce sul palco, copia di quella voluta da San Giovanni Paolo II per unire i giovani del mondo.