Fiesole

Fiesole, preghiera per la pace nella Veglia di Pentecoste

Sabato 7 giugno alle ore 21, la comunità si riunirà attorno al vescovo Stefano nella Basilica di San Giovanni Valdarno

Gaza (Foto Afp-Sir)

In un tempo segnato da conflitti, divisioni e ingiustizie, la Chiesa fiesolana risponde con la forza mite della preghiera. Sabato 7 giugno alle ore 21.00, la comunità si riunirà attorno al Vescovo Stefano nella Basilica di San Giovanni Valdarno per la Veglia di Pentecoste, un momento intenso di invocazione allo Spirito Santo per il dono della pace. L’iniziativa si inserisce in un’azione corale promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana, che ha invitato tutte le diocesi a pregare insieme in occasione della solennità di Pentecoste.

«Il dono delle lingue del Cenacolo rinnova in noi l’impegno di preghiera perché tutti i popoli della terra superino il dramma delle divisioni», ha ricordato la CEI, richiamando il senso profondo della Pentecoste: la festa dello Spirito che abbatte i muri e costruisce comunione. È lo Spirito che, come fuoco vivo, illumina e guida, che trasforma i cuori e rende possibile ciò che appare irraggiungibile: la vera pace, frutto di giustizia, relazioni riconciliate e dignità rispettata.

Nel corso della Veglia, la Chiesa fiesolana desidera alzare una voce forte, non solo contro la guerra, ma a favore di una pace piena, vera, che nasce dalla conversione interiore e dall’ascolto della Parola. Particolare attenzione sarà rivolta ai drammi che scuotono oggi il mondo: l’Ucraina, la Terra Santa, e tutte le terre ferite da violenze e ingiustizie.

Le parole pronunciate da Papa Francesco durante l’udienza generale del 28 maggio risuoneranno come guida e monito: «Chiedo a tutti di unirsi nella preghiera per la pace in Ucraina e ovunque si soffre per la guerra. […] Cessate il fuoco, siano liberati tutti gli ostaggi, si rispetti integralmente il diritto umanitario! Maria, Regina della Pace, prega per noi!».

L’invito alla Veglia è rivolto a tutti: parrocchie, comunità religiose, gruppi ecclesiali, giovani e adulti. Sarà un tempo di preghiera comunitaria, di silenzio abitato, di ascolto e invocazione. Sotto lo sguardo di Maria, la comunità si farà voce di chi non ha più voce, eco di un desiderio universale: Vieni, Spirito di pace!

In un mondo che cerca disperatamente una via d’uscita dalla violenza, la Chiesa propone ancora una volta la via antica e sempre nuova della preghiera. Perché — come ci ricorda il Vangelo — «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9).