Associazioni e movimenti

Fine vita, un nuovo modello per le cure palliative anche per ridurre le richieste di accesso al suicidio assistito

La Senatrice Paola Binetti, ad un'iniziativa di Mcl Grosseto: " Perchè secondo la legge regionale toscana il diritto a morire deve valere più del diritto a vivere?"

La senatrice Paola Binetti responsabile nazionale ufficio pari opportunità dell’Udc ha partecipato a Grosseto ad una iniziativa promossa dal Circolo Città di Grosseto del Movimento Cristiano Lavoratori presso il polo universitario sul tema “Fine vita o cure palliative…. un falso dilemma”.

Sulla recente legge regionale toscana ha parlato di “un indirizzo pericoloso perché dice semplicemente come si deve fare per morire ma non perché bisogna farlo e poi è a dir poco stupefacente che la legge preveda 37 giorni per accedere al suicidio assistito mentre occorre molto più tempo per sottoporsi ad una tac o a molti interventi chirurgici o a cure di particolare importanza. Perché il diritto a morire deve valere più del diritto a vivere?”.

La Senatrice Binetti ha quindi illustrato la proposta di legge presentata dell’on. Lorenzo Cesa e alla cui stesura ha concorso con l’obiettivo di rendere obbligatorie le cure palliative nelle Rsa e nei servizi domiciliari, semplificare l’accesso ai farmaci per la terapia del dolore e attivare nelle Rsa e nelle Asl sportelli di consulenza per supportare le famiglie nella gestione del fine vita e durante il percorso di cura. Con le cure palliative, ha concluso, non ci preoccupiamo tanto della malattia ma della persona che ha una malattia nutrendo così il senso della vita “.

L’iniziativa è stata introdotta da Gianluigi Ferrara referente provinciale di Mcl Grosseto mentre il Presidente Regionale Vanni ha illustrato le iniziative che il movimento porta avanti per la tutela della vita e della dignità umana.