Italia

Fiorino d’oro ad Ettore Bernabei

di Giovanni Pallanti

Questo venerdì 16 aprile il sindaco di Firenze consegna il Fiorino d’oro ad Ettore Bernabei, una delle figure più prestigiose del cattolicesimo fiorentino e italiano.

Nato il 16 maggio 1921 in via della Pergola a Firenze, proveniva da una famiglia di origine anticlericale. Il nonno di Bernabei era un commerciante benestante di Forlì di tradizione repubblicana e anticlericale. Quando il padre di Bernabei, che portava un nome particolare, Quarto, decise che era l’ora di rompere con la tradizione familiare diventando monarchico e cattolico, dovette lasciare la famiglia paterna e trasferirsi a Firenze dove conobbe una ragazza di Figline Valdarno, Bruna Ciullini, con cui si sposò. Nel ’21 nacque il futuro direttore della Rai (1960-1974). La formazione civile e religiosa di Bernabei si svolse nella parrocchia di San Michelino Visdomini, in via Ricasoli a Firenze. Era la sua parrocchia e la fortuna volle che il parroco fosse una delle figure più significative del cattolicesimo fiorentino del Novecento: monsignor Raffaele Bensi. Nella canonica di San Michelino Bernabei conobbe Giorgio La Pira e altri intellettuali che frequentavano don Bensi per la sua illuminata cultura e per il suo dichiarato antifascismo.

Iniziò così la frequentazione, per il giovane Ettore, di personaggi che hanno segnato la cultura italiana del secolo scorso come i professori dell’Università di Firenze Giorgio Pasquali, l’ebreo Attilio Momigliano e Piero Calamandrei.

Dopo la seconda guerra mondiale nel settembre del 1945 Bernabei divenne redattore della «Nazione del Popolo», chiamato da un grande intellettuale e letterato cattolico che faceva parte della direzione collegiale del giornale per conto del Ctln in rappresentanza della Dc: Vittore Branca. Iniziò così la carriera giornalistica del futuro direttore generale della Rai, che nel frattempo si era laureato alla facoltà di Magistero con il professor Maggini.

Nel 1951 Bernabei diventò direttore del «Mattino» in sostituzione del primo direttore Cristiano Ridomi. Il «Giornale del mattino» era il quotidiano cattolico nato dalla lotta di resistenza al nazifascismo dopo la scomparsa de «La Nazione del Popolo». Bernabei come direttore fu al fianco di La Pira che proprio in quell’anno diventò per la prima volta sindaco di Firenze. Di La Pira Bernabei ha detto che è stato «un santo che faceva della politica un servizio per i propri simili per garantire a tutti pace, lavoro, giustizia sociale e libertà». Altro grande amico dell’inventore della più bella televisione di Stato che l’Europa abbia forse mai avuto, fu Amintore Fanfani. Di Fanfani e La Pira Bernabei, oggi presidente onorario della Lux Vide, ha detto: «Erano uomini che credevano veramente in Dio. Tutto quello che facevano era in questa prospettiva di fede e in una logica che li sospingeva a fare bene e subito le cose utili per il popolo». Il Fiorino d’oro è stato dato, questa volta, ad un uomo d’azione e a un intellettuale cattolico che non ha mai tradito le proprie idee.