Firenze

Firenze, domani una nuova traduzione letteraria ecumenica del Nuovo Testamento

Si tratta della prima versione italiana frutto della collaborazione di 18 chiese cristiane

Sarà presentata domani, mercoledì 21 maggio alle ore 18, presso il Teatro La Fiaba a Firenze, la Traduzione Letteraria Ecumenica (TLE) del Nuovo Testamento, prima versione italiana frutto della collaborazione di 18 chiese cristiane. L’incontro è promosso dalla Società Biblica in Italia (SBI) in collaborazione con Biblia – Associazione laica di cultura biblica. A illustrare i contenuti e il valore del nuovo testo saranno don Luca Mazzinghi, docente alla Pontificia Università Gregoriana e presidente della SBI, e Mario Cignoni, coordinatore del progetto TLE e oggi presidente onorario della Società. Il dialogo sarà arricchito dagli interventi di mons. Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze; del pastore Alessandro Spanu, presidente dell’Unione Battista; di S.E. Dionysios di Kotyeon, vescovo ausiliare della diocesi Ortodossa d’Italia di Piero Stefani, presidente di Biblia. A moderare sarà il pastore Luca Maria Negro, segretario generale della Società Biblica in Italia.

“La Bibbia è un patrimonio culturale e spirituale che appartiene a tutti, credenti e non credenti”, dice don Luca Mazzinghi: questa nuova traduzione nasce per “essere un ponte: tra le confessioni cristiane, ma anche tra le Scritture e la società contemporanea. È un testo che vuole parlare al mondo di oggi, con fedeltà all’originale greco e attenzione al linguaggio, alla forma, alla comprensibilità”. Frutto di un lungo e rigoroso lavoro di squadra durato anni, il Nuovo Testamento TLE è stato realizzato da circa 25 traduttori e revisori appartenenti a diverse chiese, sotto il coordinamento della SBI e con l’approvazione dell’Alleanza Biblica Universale, di cui la SBI è membro. Il progetto ha adottato un approccio ecumenico, letterario e scientifico, “attento alle sfumature linguistiche del testo originario e rispettoso della pluralità delle interpretazioni”, si legge in una nota. “Abbiamo voluto offrire uno strumento di alta qualità che potesse essere utilizzato nella scuola, nelle comunità, nel dialogo ecumenico, ma anche da chi si avvicina alla Bibbia per motivi culturali o storici. Questa traduzione, pur non appartenendo ad una singola confessione – prosegue Mazzinghi – parla profondamente alla coscienza delle chiese e ci ricorda che è possibile lavorare insieme per il bene comune, in spirito di fraternità”. L’incontro dio domani sarà un’occasione per riflettere sul valore della Parola condivisa e sulla possibilità concreta di costruire ponti tra tradizioni diverse. L’auspicio della Società Biblica è che la diffusione del testo possa sostenere il cammino – già avviato – verso una traduzione ecumenica dell’Antico Testamento.