Vita Chiesa

FIRENZE, LA FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA CENTRALE SI PRESENTA ALLA CITTA’

63 nuovi iscritti quest’anno (un dato in forte crescita), circa 300 studenti totali, tra cui 69 seminaristi di varie diocesi toscane e 94 laici (uomini e donne). Una grande presenza straniera, legata soprattutto a sacerdoti che arrivano a Firenze dai vari continenti (Africa, Asia, Sud America) per completare gli studi. Sono i numeri della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, che giovedì 1 dicembre terrà a Firenze il suo “Dies Academicus”. L’incontro non si svolgerà nella sede della Facoltà (in via Cosimo il Vecchio, sulle colline di Careggi) ma nel Battistero: “È il segno – ha spiegato stamani in una conferenza stampa il preside don Stefano Tarocchi – della volontà di rendere più visibile in città la presenza della Facoltà Teologica. La nostra – ha proseguito – non è una scuola di catechismo, ma un centro di studi , di ricerca scientifica, di elaborazione culturale di alto livello, che vuole mettersi in dialogo con la città e con le altre istituzioni accademiche”. La specializzazione più richiesta è quella che riguada gli studi biblici; ma i corsi riguardano anche morale, storia della Chiesa, antropologia, filosofia… Da segnalare anche la grande biblioteca (80 mila volumi, oltre a numerose riviste) che è in rete con tutte le biblioteche universitarie fiorentine.La giornata del 1 dicembre, dopo i saluti dell’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori (che è anche “Gran Cancelliere” della Facoltà) vedrà la “lectio magistralis” di padre Eugenio Alliata, uno dei più grandi esperti mondiali di archeologia biblica e grande conoscitore dei segreti della Terra Santa. A proposito di archeologia, don Tarocchi ha anche annunciato una delle prossime iniziative che coinvolgeranno la Facoltà: un progetto internazionale di ricerca su alcuni reperti (esclusi i manoscritti) provenienti dal sito di Qumran, dove sono stati ritrovati anche. Un filone di ricerca ancora “top secret”, da cui potrebbero emergere dati interessanti per conoscere meglio il contesto in cui sono nati i famosi manoscritti del Mar Morto.