Arte & Mostre

Firenze, torna all’Annunziata «La Resurrezione» del Passignano

Dopo un anno di restauro torna nella sua collocazione originale nella basilica fiorentina della SS. Annunziata, all’interno della Cappella della Madonna del Soccorso, conosciuta anche come «del Giambologna», il dipinto «La Resurrezione» di Domenico Cresti detto il Passignano (1598).

La Basilica è stata segnalata nel 2012, con 2.889 firme raccolte, alla sesta edizione de «I Luoghi del Cuore», il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un importante risultato, reso possibile anche grazie all’impegno della Delegazione FAI di Firenze e dei suoi volontari, che ha permesso al bene, particolarmente caro ai cittadini, di accedere alle Linee Guida per la Definizione degli Interventi 2013 lanciate dalla Fondazione in collaborazione con il MiBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. L’associazione Amici della Santissima Annunziata Onlus – ente impegnato in attività di raccolta fondi per il restauro complessivo della Basilica – ha così potuto presentare una richiesta di intervento a favore del dipinto del Passignano, collocato nella parete destra della Cappella del Giambologna, che ha potuto beneficiare di un contributo di 17.500 euro stanziato dal FAI e da Intesa Sanpaolo.

Il restauro  è stato realizzato dalla ditta Lo Studiolo snc per il Consorzio C.E.R., con la direzione scientifica della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Firenze, Prato, Pistoia e sotto la direzione tecnica del Comune di Firenze, che ha in gestione l’intero complesso, attraverso il Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio, Chiese e Conventi.

Il dipinto è stato trasferito in un locale del Convento della SS. Annunziata adibito a laboratorio. Una mirata campagna diagnostica ha potuto definire la tecnica esecutiva del dipinto, valutare le problematiche conservative dell’opera e definire le metodologie d’intervento. Il restauro, articolato tra pulitura, consolidamento strutturale della tela, adesione della pellicola pittorica e integrazione delle lacune, ha permesso con una calibrata verniciatura finale il recupero della piena leggibilità dell’opera.

«Ammirando il dipinto dopo il lungo restauro reso possibile grazie al contributo «I Luoghi del Cuore» mi sono rallegrata – commenta Sibilla della Gherardesca, Presidente regionale FAI Toscana – Ho avvertito un moto di grande emozione nel vedere di nuovo risplendere i bellissimi colori che erano stati mortificati per secoli dall’alone di nerofumo delle candele e nell’ammirare tutti i particolari che prima erano impossibili da notare. Un tesoro prezioso per i fiorentini, che è potuto rinascere grazie al progetto del FAI e all’amore dei cittadini e che, finalmente disvelato, riserverà meravigliose e appaganti sorprese».

«La Santissima Annunziata di Firenze è il cuore della città e rappresenta un centro importante per le tante persone che qui passano per pregare o anche solo per ammirarne la bellezza – sottolinea Padre Sergio Ziliani, Presidente degli Amici della Santissima Annunziata Onlus – Siamo onorati di avere avuto al nostro fianco il Fondo Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo nella campagna di restauro della Cappella del Giambologna e ci auguriamo che questo possa essere l’inizio di un bel cammino insieme. Ringraziamo i tanti volontari della Delegazione FAI di Firenze che con la loro tenacia hanno raccolto le firme, permettendoci di partecipare con il progetto di restauro del dipinto del Passignano al bando per l’assegnazione dei contributi «I Luoghi del Cuore«».

«La collaborazione con il FAI vede dal 2004 l’attivo sostegno del gruppo Intesa Sanpaolo nel promuovere il recupero dei luoghi che i cittadini hanno più a cuore – ha spiegato Guido de Vecchi, vice direttore generale di Banca CR Firenze (gruppo Intesa Sanpaolo) – Con «La Resurrezione» continua anche quest’anno la restituzione, a Firenze e ai fiorentini, di un’opera d’arte legata alla storia della città. Siamo davvero orgogliosi di aver potuto contribuire al restauro di un tale capolavoro, finalmente rinato».