Vita Chiesa

Francesco al Ctv: il Vangelo nell’autostrada globale della comunicazione

«Il vostro lavoro è un servizio al Vangelo e alla Chiesa», esordisce il Papa nel testo, in cui ricorda che «l’anniversario del Ctv si colloca sullo sfondo di un’altra importante ricorrenza: i cinquant’anni dall’approvazione del Decreto Conciliare Inter Mirifica, che annovera tra i meravigliosi doni di Dio gli strumenti della comunicazione sociale, compreso, appunto, il mezzo televisivo». Il Papa definisce le parole dei padri conciliari «profetiche», ed esorta ad «avere sempre presente la finalità che volle stabilire il beato Giovanni Paolo II dando vita al Ctv: favorire un’azione più efficace della Chiesa per quanto riguarda le comunicazioni ecclesiali al fine di offrire nuovi strumenti con cui svolgere nel mondo l’universale missione della Chiesa». «Non dimenticate quindi che il vostro è un servizio ecclesiale, all’interno della missione evangelizzatrice della Chiesa», ammonisce il Papa.

«Convergere anziché concorrere è la strategia delle iniziative mediali nel mondo cattolico», scrive ancora il Papa, nel messaggio inviato oggi al Ctv, in cui ammonisce: «La vostra ottica non può essere mai mondana, ma ecclesiale». «Noi viviamo in un mondo in cui praticamente non esiste quasi nulla che non abbia a che fare con l’universo dei media», osserva il Papa: «Strumenti sempre più sofisticati rafforzano il ruolo sempre più pervasivo giocato dalle tecnologie, dai linguaggi e dalle forme della comunicazione nello svolgersi della nostra vita quotidiana, e questo non solo nel mondo giovanile». «Come ricordavo all’indomani della mia elezione a Vescovo di Roma, proprio incontrando i rappresentanti dei mezzi di comunicazione sociale presenti a Roma in occasione del Conclave – prosegue il Papa – il ruolo dei mass-media è andato sempre crescendo in questi ultimi tempi, tanto che esso è diventato indispensabile per narrare al mondo gli eventi della storia contemporanea». Tutto questo, per il Papa, «si riflette anche nella vita della Chiesa»: «Ma se non è cosa semplice raccontare gli eventi della storia, ancora più complesso è raccontare gli avvenimenti legati alla Chiesa, la quale è segno e strumento dell’intima unione con Dio, è Corpo di Cristo, Popolo di Dio, Tempio dello Spirito Santo».

«Ciò richiede una responsabilità particolare, una forte capacità di leggere la realtà in chiave spirituale», ammonisce il Papa, secondo il quale «parlare di responsabilità, di una visione rispettosa degli avvenimenti che si vogliono raccontare, significa avere anche la consapevolezza che la selezione, l’organizzazione, la messa in onda e la condivisone dei contenuti richiede una particolare attenzione perché usano strumenti che non sono né neutri, né trasparenti». Una «consapevolezza», questa, che «attraversa oggi il Ctv, impegnato in una riorganizzazione secondo paradigmi tecnologici in grado di servire meglio tutte le latitudini del mondo, contribuendo a favorire il respiro della cattolicità della Chiesa». Poi Papa Francesco ha ringraziato «di cuore» monsignor Dario Edoardo Viganò, e tutto il personale del Ctv, «per la capacità di tessere relazioni con realtà differenti di tutto il mondo, per costruire ponti, superando muri e fossati, e portare la luce del Vangelo». Tutto ciò, secondo l’indicazione di Inter Mirifica che precisa come «anche nel mondo dei media, l’efficacia dell’attività apostolica richiede l’unione di intenti e di forze».

«Voi non svolgete una funzione puramente documentale, ‘neutrale’ degli eventi, ma contribuite ad avvicinare la Chiesa al mondo, azzerando le distanze, facendo arrivare la parola del Papa a milioni di cattolici, anche là dove spesso professare la propria fede è una scelta coraggiosa». Scrive infine il Papa, che ricorda che «grazie alle immagini», quest’ultimo «è in cammino con il Papa per portare Cristo nelle tante forme di solitudine dell’uomo contemporaneo, raggiungendo anche le sofisticate periferie tecnologiche». «In questa vostra missione – prosegue il Papa – è importante ricordare che la Chiesa è presente nel mondo della comunicazione, in tutte le sue variegate espressioni, soprattutto per condurre le persone all’incontro con il Signore Gesù». «È solo l’incontro con Gesù, infatti, che può trasformare il cuore e la storia dell’uomo», ammonisce il Papa: «Vi ringrazio e vi incoraggio a procedere con parresia nella vostra testimonianza del Vangelo, dialogando con un mondo che ha bisogno di essere ascoltato, di essere compreso, ma anche di ricevere il messaggio della vita vera». «Preghiamo il Signore perché ci renda capaci di arrivare al cuore dell’uomo, oltre le barriere della diffidenza», conclude il Papa.