Toscana
Fumata bianca alle 17,53

Il cardinale decano Joseph Ratzinger è il nuovo Papa con il nome di Benedetto XVI.
Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Isosephuum, Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Ratzinger, qui sibi nomen imposuit Benedicti XVI (Vi annunzio una grande gioia; abbiamo il Papa: L’Eminentissimo e Reverendissimo Signore, Signore Joseph, Cardinale di Santa Romana Chiesa Ratzinger, che si è dato il nome Benedetto XVI. È l’annuncio dato questa pomeriggio, alle ore18.45, dal cardinale protodiacono Jorge Arturo Medina Estevez, dalla Loggia esterna della Benedizione della basilica vaticana. Poco dopo il nuovo Pontefice, preceduto dalla Croce, accompagnato dai cardinali che sono primi nell’Ordine di vescovi, dei presbiteri e dei diaconi, ha salutato dalla stessa Loggia il popolo, presente in piazza San Pietro, e impartito la prima benedizione apostolica Urbi et Orbi.
Ad essere interessati all’elezione non saranno solo i 115 cardinali in Conclave (mancheranno, infatti, il filippino Jaime Sin, arcivescovo emerito di Manila, e il messicano Adolfo Antonio Suárez Rivera, arcivescovo emerito di Monterrey, entrambi gravemente ammalati). Ad essere interessati all’elezione saranno anche gli ultraottantenni. Infatti, se è vero che il Sacro Collegio è composto da 183 cardinali, 66 non entrano in Conclave perché ultraottantenni e quindi non sono elettori , nulla vieta che un cardinale anziano possa divenire Papa, cosa peraltro più volte avvenuta in passato. Sussiste la norma dei 120 cardinali in Conclave come numero massimo consentito (e mai raggiunto), ma questa norma, che segna un tetto dei cardinali «elettori», non nega il diritto all’elettorato passivo per i cardinali anziani.
Osservando con la lente di ingrandimento i cardinali elettori si scopre che il cardinale Mario Francesco Pompedda, nativo di Ozieri in Sardegna e prefetto emerito del Tribunale della Segnatura apostolica, compirà 76 anni proprio il 18 aprile, giorno dell’apertura del Conclave. La città di Lviv (Leopoli) in Ucraina offre al Conclave 2 porporati di diverso rito: Lubomyr Husar, arcivescovo maggiore degli ucraini (di rito bizantino) e Marian Jaworski, arcivescovo dei latini. I giornalisti di tutto il mondo fremono all’idea di dover pronunciare i nomi dei cardinali: Armand Gaetan Razafindratandra, arcivescovo di Antananarivo, e Varkey Vithayathil , arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei siro malabaresi.
Tra gli elettori 4 sono dell’Ordine dei Frati Minori: Claudio Hummes, Carlos Amigo Vallejo, Wilfrid Fox Napier, László PaskaiTarcisio Bertone, Miguel Obando Bravo, Oscar Andres Rodriguez MaradiagaCarlo Maria Martini, Julius Riyadi Darmaatmadja e Jorge Mario BergoglioVarkey Vithayathil e Julio Terrazas SandovalJuan Luis Cipriani Thorne e Julian HerranzOscar Eusebio ScheidChristoph SchönbornMarc OulletFrédéric Etsou-Nzabi-BamungwabiJosé Saraiva MartinsFrancis Eugene GeorgeFrancisco Javier Errázuriz Ossa. Dei 115 conclavisti, ben 79 cardinali entreranno nella Cappella Sistina con più di 70 anni d’età. Trentadue porporati avranno tra i 69 e i 60 anni (l’arcivescovo di Philadelphia, Justin Rigali, compirà 70 anni il 19 aprile, 2° giorno di Conclave). Solo 5 elettori hanno meno di 60 anni.
Oltre alla tradizionale fumata bianca, per la prima volta, l’elezione del nuovo Papa verrà annunciata anche dallo scampanio a festa delle campane della Basilica di San Pietro.
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