Toscana

G8: INCONTRO LEADER RELIGIOSI A ROMA, LO SPIRITO DI ASSISI SOFFIA SUL VERTICE

Lo “spirito di Assisi” soffi sul vertice del G8 che si terrà quest’anno in Italia, a L’Aquila dall’8 al 10 luglio e che affronterà temi di interesse umanitario come quello della crisi economica e finanziaria, della pace e della sicurezza, dell’ambiente e dei cambiamenti climatici. Con questa “immagine” mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei ha presentato questa mattina ai giornalisti le “finalità” del IV Incontro dei leader religiosi che si aprirà domani mattina con una visita a L’Aquila per rendere omaggio alle popolazioni colpite dal sisma e proseguirà fino a mercoledì 17 giugno a Roma. Sono 129 i delegati che parteciperanno alla Conferenza, in rappresentanza di tutte le denominazioni religiose: cristiane (cattolici, ortodossi, protestanti), del mondo ebraico, islamico, buddista, zoroastriani, induisti. Per il Vaticano, sarà presente ai lavori, il card. Jean-Luois Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Nella lista dei partecipanti compare anche una significativa rappresentanza dalla Cina, che vede al suo interno Sun Yuxi, ambasciatore della Repubblica popolare cinese presso la Repubblica italiana e Jiang Jian Yong, vice-direttore dell’amministrazione statale per gli affari religiosi.Una delegazione dei partecipanti sarà ricevuta mercoledì prossimo al termine dell’udienza da papa Benedetto XVI che rivolgerà ai leader religiosi un saluto. Al termine della Conferenza (mercoledì sera) sarà data lettura di un documento finale. Si tratta – ha spiegato mons. Paglia – di “un appello di 4 cartelle che sarà consegnato al presidente del Consiglio italiano perché lo porti ai capi politici del g8”. Alla redazione di una prima bozza hanno partecipato i responsabili dei 3 incontri che si sono tenuti negli anni precendenti in concomitanza dei G8 in Russia, Germania e Giappone. L’intento del testo è quello di “dare un’anima” ai temi che verranno trattati nel G8. “Un messaggio – ha aggiunto mons. Paglia – che possa colpire il cuore e la mente dei nostri leader politici”. “I leader religiosi – ha detto ancora il vescovo -vogliono dire ai responsabili politici ciò che le religioni hanno in comune e cioè la convinzione che l’unità del genere umano non può essere ferita dagli interessi di parte e dalle violenza delle guerre”. Ed ha aggiunto: “in tempi in cui i sogni si sono rarefatti, in cui anche in Europa è diventato difficile riscaldare i cuori con prospettive universali, le religioni sono chiamate a dare il loro contributo perché la politica impari a sognare un mondo di pace per tutti i popoli della terra”.“Per noi – ha proseguito mons. Paglia – è importante dire ai responsabili politici che senza una passione religiosa e spirituale, è difficile anche per loro guidare la vita dei popoli”. Nel dossier dato alla stampa, i promotori dell’evento spiegano che “il ruolo dei rappresentanti religiosi non è tanto quello di fornire soluzioni economiche o politiche alle grandi questioni in esame, quanto piuttosto quello di affrontare i temi da un punto di vista etico e fornire quel prezioso supporto spirituale così utile per affrontare con speranza ogni questione speciale, nell’autentica e genuina prospettiva della ricerca comune”. Per spiegare la presenza domani dei leader religiosi a L’Aquila, mons. Paglia ha detto: “Sono convinto che pensare in modo responsabile al mondo significhi partire dalle ferite più profonde dell’umanità”. I leader religiosi sosterranno davanti al piazzale del duomo aquilano insieme all’arcivescovo e al sindaco della città e come “gesto di omaggio” alla popolazione colpita dal sisma consegneranno una lapide che sarà apposta sulla chiesa una volta che sarà ricostruita. Pieno plauso all’incontro religioso di Roma arriva dal sottosegretario agli Esteri, Vincenzo Scotti che a nome del suo Ministero dice di guardare “all’iniziativa con estremo interesse”.“Siamo tutti consapevoli che dalla crisi non si torna ad una realtà pre-esistente. Il mondo – ha detto l’on. Scotti – ha bisogno di cambiamenti dal punto di vista culturale e dei comportamenti per cui è fondamentale che nel mondo ci sia non solo la voce della politica ma anche di chi ha responsabilità etiche e spirituali altissime”. Ed ha aggiunto: “La crisi ha origini nella carenza di regole e nella mancanza di eticità nei comportamenti degli operatori. Per cui è essenziale che accanto all’azione della politica ci sia e vena rafforzata”. In conferenza stampa, il sottosegretario Scotti si è soffermato a parlare anche della situazione in Iran “estremamente preoccupante – ha detto – dal punto di vista dei diritti umani e della libertà. Ma – ha aggiunto – dobbiamo continuare gli sforzi che sono stati avviati e sono in corso perché alla fine si riesca a raggiungere un obiettivo, quello di un dialogo politico, ben sapendo che la questione nucleare è un macigno”.Sir