Toscana

Gioco d’azzardo, allarme giovani e boom dell’online

Slot, gratta e vinci, scommesse: nel 2024 oltre un milione nella nostra regione ha giocato almeno una volta. Numeri preoccupanti tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni. La Toscana risponde con un piano di contrasto pionieristico, ma l’ecosistema digitale sfugge ai controlli

Gioco d'azzardo online (foto Ansa/Sir)

Slot machine, scommesse sportive, gratta e vinci: oltre 1 milione e 100mila toscani ha giocato d’azzardo almeno una volta nel corso del 2024. Cala l’offerta fisica di gioco ma cresce senza freni quella online, con effetti sempre più pervasivi, soprattutto tra i giovanissimi: il 54% degli studenti toscani tra i 15 e i 19 anni nel 2023 ha riferito di aver giocato almeno una volta nell’ultimo anno, contro il poco più del 40% del 2019.

A rivelarlo il rapporto, «L’Azzardo nella Regione Toscana», stilato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), attraverso un’analisi integrata dei dati provenienti dagli studi Gaps (Gambling adult population survey) ed Espad Italia (European school survey project on accohol and other drugs), insieme ai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dei Servizi per le dipendenze (SerD). Non solo un elenco di numeri, ma un tentativo di «restituire il lavoro fatto da tutti, Regione, aziende sanitarie, terzo settore negli ultimi anni»: dichiara Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr.

Emerge un quadro di tendenze, criticità, caratteristiche, incorniciato dalla riflessione, ancorata a prove e dati di fatto, sull’impatto delle politiche pubbliche messe in campo attraverso il piano regionale di contrasto, che si è concluso alla fine dello scorso anno. Con 58 progetti, tra prevenzione e sensibilizzazione, e 311 azioni distribuiti nelle Ausl Centro, Sud Est e Nord Ovest, la Toscana è stata tra le prime regioni a varare un percorso normativo e legislativo per il contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo patologico.

Il piano di prevenzione della Regione vede in campo i dipartimenti delle Asl in stretta collaborazione con il sistema delle associazioni, un lavoro di squadra sottolinea l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini che va ben oltre la dimensione sanitaria: «L’impatto del gioco d’azzardo non solo sulle condizioni di salute delle persone ma anche sui contesti sociali, sulle reti familiari, deve destare grande preoccupazione e deve richiamare attenzione e misure adeguate. La tutela della dignità della persona rappresenta una priorità e lo scopo della nostra azione», di cui si riconoscono risultati tangibili. «I dati ci confortano – dichiara la ricercatrice Molinaro – se posti in confronto con la media nazionale».

Nel 2023, la raccolta complessiva del gioco d’azzardo in Toscana ha superato gli 8 miliardi di euro (pari al 5% della raccolta nazionale), con una spesa procapite di 2.200 euro a fronte di una media italiana di oltre 2.500 euro. Ma l’aumento risulta significativo se rapportato con un 2019 che conta 6,6 miliardi di euro giocati dai cittadini toscani. Il traino è principalmente da imputare alla crescita del gioco online: «Nel 2023, in Toscana – spiega Sabrina Molinaro – , l’attività di gioco telematico ha portato a una raccolta di 4 miliardi di euro, corrispondente a circa 1.092 euro procapite. Se comparati con il 2019 i flussi economici provenienti dal gioco online sono raddoppiati, sia in Toscana che nel resto del paese».

Oggi, in Italia, il gioco digitale raccoglie 91 miliardi, superando i 65 miliardi del fisico: un passaggio che, come ha fatto notare la ricercatrice, limita la capacità di intervento delle amministrazioni locali, che possono incidere sui luoghi fisici ma non sui server remoti o sulle app. La Toscana si attesta sotto la media nazionale per quanto riguarda il numero di conti di gioco, ma la raccolta online ha ormai superato quella fisica: rispettivamente, 4,5 miliardi contro circa 4.

In regioni come la Toscana, dove l’analisi dei conti di gioco è falsata dalla residenza anagrafica (e non dal luogo di domicilio), la mappa è imperfetta. Ma alcune evidenze emergono con forza: Montecatini Terme è fra i comuni con più alta raccolta sia fisica che online, un dato che Molinaro ha sottolineato «non per criminalizzare, ma per stimolare analisi e interventi».

Il quadro peggiora tra i giovani. Secondo i dati dello studio Espad Italia, oltre la metà degli studenti toscani ha giocato almeno una volta, con percentuali molto simili tra ragazzi e ragazze. Un dato che «non può essere sottovalutato», ha detto Molinaro, perché anticipa una generazione che normalizza l’azzardo come abitudine quotidiana. In particolare, 15.000 studenti toscani hanno dichiarato di aver giocato online, e molti di loro praticano scommesse sportive o «giochi di abilità» – categoria nella quale ricadono anche le slot machine online. Secondo la ricercatrice, esistono connessioni profonde e preoccupanti fra il gioco online, il gaming compulsivo e il trading sportivo, soprattutto nei giovanissimi: «per loro non c’è distinzione, è tutto parte di uno stesso ecosistema, una realtà aumentata dove si gioca con soldi veri per emozioni digitali».

Anche il gioco illegale merita attenzione. Secondo le stime, circa 80.000 cittadini toscani sanno di aver giocato illegalmente, su piattaforme non autorizzate o in luoghi fisici fuori dai radar normativi.