Fiesole
Giubileo, 120 giovani a Roma dalla diocesi di Fiesole
Il messaggio del vescovo Stefano Manetti ai giovani: "Vi auguro di provare in voi la gioia dell’essere l’unica Chiesa, circondati da tanti fratelli e sorelle"

È ormai questione di ore prima che il gruppo di giovani della diocesi di Fiesole parta per Roma, diretto verso il Giubileo dei Giovani.
Circa 120 ragazzi e ragazze si ritrovano oggi, alle 21, nella Cattedrale di Fiesole per un momento di veglia e preghiera con il vescovo Stefano Manetti che poi accompagnerà i giovani a Roma e che in un messaggio ha scritto:
“Vi auguro di provare in voi la gioia dell’essere l’unica Chiesa, circondati da tanti fratelli e sorelle, dell’essere parte della stessa famiglia radunata dal Signore Risorto. Vi auguro di tornate a casa con una nuova consapevolezza di voi stessi e della vita, con una più ferma fiducia nel fare ciascuno la sua parte per il Regno di Dio, dove ognuno ha il suo ruolo originale, non scambiabile, e di custodire il sentimento della fraternità una volta che sarete tornati a casa. È bello essere Chiesa, un punto di luce nelle tenebre delle tragedie presenti che non ignoriamo!”.
La liturgia penitenziale, secondo incontro di preparazione, sarà anche occasione per la «consegna del mandato» e rappresenterà un momento forte di condivisione del pellegrinaggio.
«È un modo per vivere insieme, fin dall’inizio, l’esperienza del Giubileo», spiega don Francesco Rizzi, responsabile della Pastorale giovanile diocesana.
Dopo la veglia, i giovani passeranno la notte ospiti in seminario per poi partire venerdì 1° agosto alla volta della Capitale. La diocesi ha scelto di concentrarsi sugli ultimi tre giorni dell’evento, i più significativi, per permettere ai partecipanti di vivere il Giubileo anche all’interno delle proprie associazioni e gruppi parrocchiali. Un esempio è quello dell’Azione Cattolica, che dopo aver partecipato a un campo estivo a Vallombrosa in preparazione al Giubileo, parteciperà a Roma sia come Ac che come gruppo diocesano.
A Roma i giovani di Fiesole saranno ospitati presso la parrocchia di San Benedetto Giuseppe Labre, la stessa che li aveva accolti durante il Giubileo degli Adolescenti. Appena arrivati, attraverseranno la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano, per poi partecipare alla Messa nella Cappella Corsini, dedicata al santo co-patrono della diocesi.
Il 1° agosto, giornata penitenziale, i giovani toscani si ritroveranno insieme nel Parco dei Passionisti al Celio per l’ascolto meditato delle Sette Parole di Gesù sulla croce.
Secondo don Francesco, i partecipanti si dividono in due gruppi: chi ha già partecipato a una o più Giornate Mondiali della Gioventù e vede il Giubileo come un momento di conferma nella fede, e chi lo vive per la prima volta, attratto dalla straordinarietà dell’evento, che ha luogo solo ogni 25 anni.
A dare misura dell’importanza dell’appuntamento e della sua capacità di coinvolgere migliaia di giovani, ci sono anche gli incontri lungo la strada: come quello con i 70 ragazzi francesi della diocesi della Savoia, accompagnati da quattro sacerdoti, ospitati dall’oratorio Don Bosco a Figline Valdarno durante il loro pellegrinaggio verso Roma.
«I giovani hanno sete di grandezza e ampiezza», conclude don Rizzi, citando Charles Péguy, per il quale la speranza è «la sorella piccola delle virtù», ciò che consente di vivere davvero fede e amore.
«Anche negli eccessi dei giovani si legge un desiderio di “oltre”, di orizzonte. Ed è proprio la speranza – nella nostra epoca dell’“usa e getta” – a mostrare che questo orizzonte esiste ed è possibile», conclude don Rizzi.