Economia
Giubileo 2025, a Firenze iniziativa per affrontare la crisi del debito sovrano nei Paesi a basso e medio reddito
La proposta innovativa di un gruppo di economiste/i, esperte/i di cooperazione e rappresentanti della società civile

Nel contesto del convegno internazionale “Renaissance in Economics. Manifesto for New Economy”, in programma a Firenze giovedì 5 e venerdì 6 giugno, un gruppo di economiste/i, esperte/i di cooperazione e rappresentanti della società civile presenta una proposta innovativa per affrontare la crisi del debito sovrano nei Paesi a basso e medio reddito: si tratta dell’iniziativa “Debt release for sustainable human development”, ispirata ai principi e alla visione profetica di Papa Francesco.
L’iniziativa — promossa da Leonardo Becchetti (Università di Roma Tor Vergata e direttore del Festival nazionale dell’economia civile), Giulio Guarini (Università della Tuscia), Riccardo Moro (Università di Milano), Roberto Ridolfi (Link2007) e Gianni Vaggi (Università di Pavia), in dialogo con istituzioni internazionali, religiose e civili — parte da una constatazione: il peso crescente del debito nei Paesi del Sud globale ostacola investimenti fondamentali per la transizione ecologica e lo sviluppo umano.
Il messaggio di Papa Francesco nel Giubileo 2025 – “perdonare i debiti dei Paesi che non potranno mai restituirli” – è un’eredità – viene sottolineato in un comunicato – da portare avanti e si intreccia con l’urgenza di una nuova giustizia climatica. Come afferma Laudato si’, il concetto di debito ecologico tra Nord e Sud del mondo evidenzia una responsabilità condivisa ma differenziata: chi ha tratto vantaggio da decenni di sviluppo intensivo e consumo di risorse, oggi è chiamato a restituire.
La proposta che verrà lanciata a Firenze prevede la creazione di un fondo di garanzia, alimentato dal servizio del debito a cui i creditori rinunciano, utilizzato per finanziare investimenti locali per mitigazione climatica, adattamento e inclusione sociale valutati secondo rigorosi criteri d’impatto; l’utilizzo degli Special Drawing Rights (Sdr) del Fondo monetario internazionale per acquistare e cancellare debito in default; una governance democratica del fondo con la partecipazione di creditori, autorità locali e società civile; un appello rivolto anche ai creditori privati – oggi detentori di oltre il 60% del debito estero dei Paesi più poveri – perché si assumano responsabilità etiche e ambientali.
“Non è solo una questione di solidarietà”, afferma Becchetti, “ma di giustizia e lungimiranza. Il rilascio del debito può generare un moltiplicatore positivo per tutti: maggiore stabilità climatica, riduzione dei flussi migratori forzati, nuove opportunità di cooperazione e sviluppo condiviso.