Azione cattolica
Giubileo associazioni, occasione per testimoniare la pace
L’Azione Cattolica italiana partecipa al Giubileo delle associazioni con il convegno “Pax et bonum” e una fiaccolata per la pace. In linea con il messaggio di Papa Leone XIV, l’Ac promuove speranza, dialogo e alleanze, offrendo una testimonianza concreta attraverso percorsi formativi e iniziative condivise

La presenza dell’Azione Cattolica italiana all’interno del Giubileo delle associazioni e dei movimenti è una presenza significativa, che fin da subito si propone come testimonianza di pace. Non una pace generica o astratta, ma quella pace disarmata e disarmante che Papa Leone XIV ha evocato con forza, indicandola come via necessaria e urgente per l’umanità, e che lo stesso Pontefice ha posto al centro del suo messaggio durante l’incontro, il 30 maggio scorso, con i movimenti e le associazioni che hanno dato vita all’“Arena di Pace”.
È una pace che si fa annuncio e cammino, che nasce dalla fiducia nel Vangelo e che, nel tempo del Giubileo, si traduce concretamente in speranza vissuta.
(Foto Fototeca Ac-Alessia Giuliani)
Questa speranza prende corpo in iniziative precise e condivise, come il convegno “Pax et bonum” organizzato dall’Azione Cattolica, in collaborazione con il suo forum internazionale Fiac e l’Istituto di diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo”, in programma il pomeriggio di domenica 8 giugno. Un momento di riflessione e confronto che sarà seguito da una fiaccolata in preghiera per invocare la pace, quasi a voler illuminare simbolicamente le strade del mondo con la luce della speranza. Due appuntamenti importanti, aperti a tutti, che si inseriscono pienamente nello spirito del Giubileo e nella volontà di “allargare l’orizzonte” – come più volte ha esortato Papa Leone XIV in questo inizio di pontificato – per
contribuire a costruire, con coraggio e pazienza, vere e proprie istituzioni di pace.
Il Giubileo, infatti, è innanzitutto un inno alla speranza, è un tempo speciale in cui la speranza cristiana viene rilanciata con forza come chiave per leggere la storia e il presente. Come può allora una realtà come quella dell’Azione Cattolica allenarsi e allenare alla speranza? In primo luogo, attraverso i suoi percorsi formativi, radicati e diffusi in tutta Italia, che coinvolgono decine di migliaia di bambini, ragazzi, giovani e adulti, organizzati in oltre 14.000 gruppi. È una presenza capillare e tenace, quella dell’Azione Cattolica, che attraversa le parrocchie e le diocesi con uno stile paziente e inclusivo, ma anche esigente e generativo. Una proposta che cerca di accompagnare la vita concreta delle persone, educandole a uno sguardo più profondo e fiducioso sul mondo.
Ma
la speranza si costruisce anche insieme, e per questo l’Ac ha scelto da tempo la via delle alleanze. Non è un caso se da anni l’associazione collabora stabilmente con altre realtà ecclesiali e laicali, promuovendo una cultura del dialogo e della corresponsabilità.
Una logica, quella delle alleanze, che può essere faticosa, ma che apre strade nuove, favorisce percorsi comuni, e consente di condividere energie e visioni. Senza rinunciare alla propria identità, l’Azione Cattolica sceglie di camminare con altri per dare voce a un orizzonte condiviso, per moltiplicare le possibilità di bene e di futuro.
In questo senso,
il Giubileo delle associazioni e dei movimenti che stiamo per vivere, centrato sulla preghiera e sulle testimonianze di bene, potrà davvero rappresentare un’opportunità preziosa: per consolidare cammini già avviati, per gettare nuovi semi, per imparare a guardare con simpatia e con speranza a ciò che ci sta intorno.
È da questo sguardo che può nascere una nuova progettualità, radicata nella vita spirituale, fondata sulla fede e sulla fiducia nella forza del bene. Una speranza, come ci ricorda il papa Leone, che non sempre si lascia spiegare con la logica del mondo, ma che sa farsi audace, ostinata e profetica.
(*) vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica italiana