Giubileo 2025

Giubileo, i giovani apuani raccontano il giovedì in piazza S. Pietro

L’incontro giubilare “Tu sei Pietro”: un pomeriggio di festa, spiritualità e forte comunione, condiviso con migliaia di coetanei provenienti da tutta Italia

Giovedì 31 luglio resterà una data da ricordare per i giovani della diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, che hanno preso parte con entusiasmo all’incontro giubilare “Tu sei Pietro”, in Piazza San Pietro a Roma. Un pomeriggio di festa, spiritualità e forte comunione, condiviso con migliaia di coetanei provenienti da tutta Italia.

L’ingresso in piazza, poco dopo le 15, ha segnato l’inizio di una giornata speciale. Balli e canti hanno animato le prime ore, trasformando lo spazio antistante la Basilica in un grande palcoscenico di gioia. Ma è stato dalle 18 in poi che l’evento ha preso la forma di una vera e propria celebrazione della fede: letture, testimonianze e riflessioni hanno accompagnato i giovani verso il cuore dell’incontro.

Sul sagrato si sono alternate voci di rilievo, capaci di parlare direttamente al cuore dei ragazzi. Don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli, ha raccontato il riscatto sociale possibile grazie ai giovani. Laura Lucchin, madre del giovane scienziato Sammy Basso, ha offerto la sua toccante testimonianza di speranza. Nicolò Govoni, attivista per i diritti dei bambini, ha condiviso la sua esperienza in prima linea. E poi volti noti dello spettacolo come Giorgio Pasotti, che ha interpretato alcuni testi legati alla figura di San Pietro, e i cantanti Mr. Rain, Pierdavide Carone e Amara, che hanno accompagnato la serata con le loro voci.

Un momento particolarmente intenso è stato la proiezione del videomessaggio del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, che ha parlato con sincerità e dolore della situazione in Terra Santa: “Le morti non si contano, la mancanza di medicinali, la fame non sono una teoria, ma una realtà concreta”. Di fronte a tanto buio, il Patriarca ha però invitato i giovani a non arrendersi, ma a scegliere la speranza attiva: “Tutti insieme, ciascuno nel proprio contesto, dobbiamo diventare operatori di pace, capaci di dire con il Risorto: la pace sia con voi. Una pace che non è solo un augurio, ma è vita vissuta e sperimentata”.

Il culmine della giornata è arrivato con la Professione di fede, presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI. In una Piazza San Pietro gremita e silenziosa, il momento del “simbolo” ha riunito i giovani nel gesto comune del credere, rafforzato dalla consapevolezza che farlo insieme rende la fede più salda.

Nell’omelia, il cardinale Zuppi ha richiamato con forza le coscienze: “Oggi si combattono tante inutili guerre… non possiamo mai abituarci alla sofferenza infinita. È un mondo che ha smesso di credere che siamo sulla stessa barca”. E ha aggiunto: “Disarmiamo i nostri cuori e le nostre mani per disarmare quelle del mondo”.

Infine, ha ricordato ai ragazzi che professare la fede insieme “ci aiuta a sostenerci a vicenda, a nutrirci con la forza della fraternità, perché l’amore ripara tutto, sempre, più di quello che crediamo”.