Giubileo 2025
Giubileo, i giovani pratesi a Roma: portare nel cuore la bellezza
Ieri è arrivato nella capitale il vescovo Giovanni Nerbini, che si è unito al gruppo pratese. Abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni ragazzi partecipanti al Giubileo. Tra incontri significativi e visite alle bellezze della città, l'esperienza si sta dimostrando ricca di fede e fraternità

Un’esperienza di fede vissuta con intensità, cuore aperto e spirito di servizio. I giovani della diocesi di Prato sono stati tra i protagonisti del Giubileo dei Ragazzi a Roma, vivendo giorni di condivisione, riflessione e testimonianza.
La loro giornata nella Capitale è iniziata ieri con la Messa insieme agli altri giovani pratesi: un momento di profonda comunione spirituale, che ha aperto lo sguardo su ciò che davvero conta. Dopo la celebrazione, il gruppo ha attraversato i luoghi più iconici della città, ammirando il Colosseo, i Fori Imperiali, l’Altare della Patria e la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, dove silenzio, bellezza e raccoglimento hanno creato un clima di autentica preghiera.
La giornata ha raggiunto il suo culmine con la visita all’Abbazia delle Tre Fontane, dove – secondo la tradizione – fu martirizzato San Paolo. Accompagnati dal vescovo Giovanni Nerbini, i ragazzi hanno vissuto un momento intenso di riflessione guidati da padre Manuel, frate trappista: “Attraversare la Porta Santa – ci ha spiegato – non è solo un gesto simbolico, ma un’esperienza capace di sanare le ferite interiori e rafforzare le parti più fragili di ciascuno di noi”.
Nel silenzio della cappella che custodisce il palo del martirio di Paolo, i giovani hanno vissuto un piccolo ma toccante Giubileo, proseguito con la preghiera dei Vespri in un parco vicino, immersi nella luce del tramonto. “Abbiamo affidato a Dio tutto ciò che abbiamo vissuto, portando nel cuore la bellezza di una giornata ricca di storia, fede e fraternità”, raccontano Costanza, Emanuele, Emma e Pietro.
Per il gruppo di Azione Cattolica di Prato, il Giubileo è cominciato con un gesto concreto di carità: un pomeriggio di servizio alla Casa di Cristian, centro di accoglienza per madri e bambini in difficoltà. “Abbiamo cercato di essere strumenti di Dio attraverso il gioco – racconta Irene Vacirca – portando un po’ di luce e speranza negli occhi di quei bambini. Da diffidenti sono diventati commossi e desiderosi di altro tempo insieme. È un ricordo che porteremo con noi per sempre”.
Non solo servizio, ma anche formazione e spiritualità. I ragazzi hanno partecipato alla proposta di catechesi dell’Azione Cattolica, ispirata al percorso “12 Parole per dire Speranza” promosso dal Dicastero per l’Evangelizzazione. “Responsabilità” è stata la parola chiave dei primi giorni, declinata attraverso testimonianze di coetanei, riflessioni di vescovi e talk interattivi sui temi della pace e della speranza.
La giornata si è chiusa con una Veglia di preghiera in piazza, insieme a migliaia di altri giovani italiani. “È stato bello sentirsi a casa, ritrovando volti amici sparsi per tutta Italia, uniti dallo stesso dono: la fede”.
Un Giubileo che ha lasciato il segno: nei luoghi, nelle persone, nei gesti. E soprattutto nel cuore dei giovani, protagonisti di una Chiesa che cammina insieme, con entusiasmo, verso il futuro.
Le testimonianze dei giovani pratesi vengono pubblicate quotidianamente da Tv Prato