Vita Chiesa

Giubileo, il card. Betori apre la Porta «mariana» all’Impruneta

«Oggi sono lieto di aprire la Porta Santa di questa Basilica mariana. Il passaggio attraverso la Porta indica il nostro desiderio di entrare nell’abbraccio della Misericordia di Dio Padre e al tempo stesso l’impegno alla conversione per essere strumenti di misericordia, comunione e servizio  verso i nostri fratelli. L’annuncio della Misericordia, che costituisce il messaggio di questo Anno giubilare, prende forma compiuta e convincente solo nel momento in cui l’umanità ci vedrà chinati con gesti misericordiosi accanto a quanti faticano e soffrono nella vita».

Con queste parole il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, ha evidenziato il significato del pellegrinaggio attraverso le porte sante nell’Anno della Misericordia alla Messa che ha seguito il Rito di Apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria all’Impruneta che si è svolto sabato 19 dicembre. Ad accompagnare il cardinale vi erano il Proposto della Basilica mons. Luigi Oropallo e il viceparroco don Alessandro Marsili.

L’accesso alla Porta Santa di Impruneta per i pellegrini è possibile tramite un’apposita scala che porta ad attraversarla quindi a rientrare nella Basilica passando in mezzo al presepe realizzato da Tullio Del Bravo transitando poi davanti al transetto dell’Immagine di Maria.

Il Santuario di Santa Maria all’Impruneta è uno dei santuari mariani più celebri della Toscana. La sua fama si fonda sul culto della veneratissima Immagine della Vergine in esso custodita e del suo miracoloso ritrovamento.

Ad Andrea Buondelmonti, mecenate della chiesa, si deve la costruzione nel 1522 dell’abside poligonale della Basilica. Alla fine del Cinquecento proseguirono i lavori all’interno della chiesa con l’erezione di quattro altari in pietra serena sormontati da finestre timpanate e con l’apertura ai lati del transetto di due cappelle.

La cessazione della peste del 1633 dopo la traslazione a Firenze della venerata Icona della Madonna accrebbe la popolarità della Vergine dell’Impruneta alla quale furono profondamente devoti anche i Medici. In tale occasione, in segno di ringraziamento, vennero tributati alla Madonna splendidi doni come ex-voto, attualmente esposti nel Museo del Tesoro.

La chiesa, consacrata Basilica minore nel 1925, fu travolta dai bombardamenti del 27 e 28 luglio 1944, che distrussero gran parte delle strutture barocche e danneggiarono gravemente molte opere d’arte. Solo l’Immagine della Vergine non subì danni.