Italia
Governo Renzi: 16 ministri, la metà donne

Nove gli esponenti del precedente esecutivo che mantengono un incarico nella squadra Renzi. Riconfermati per lo stesso incarico sono gli esponenti di Ncd, Maurizio Lupi a Infrastrutture e trasporti, Beatrice Lorenzin alla Salute e Angelino Alfano all’Interno. Andrea Orlando lascia il ministero dell’Ambiente per assumere il ruolo di Guardasigilli: al suo posto arriva un altro ex del governo Letta, Gianluca Galletti che ricopriva l’incarico di sottosegretario al Miur. Promossa da sottosegretario è anche la prima donna ministro della Difesa: Roberta Pinotti. Stessa sorte tocca a Maurizio Martina, sottosegretario alle Politiche agricole nel governo Letta che diventa ora capo del medesimo dicastero. Infine, l’ex ministro dei Rapporti con il parlamento, Dario Franceschini assume la guida di Beni culturali e turismo. Tra gli altri ex membri del governo Letta riconfermati da Renzi c’è anche Graziano Delrio: lascia la carica di ministro per gli Affari regionali ed assume quella di sottosegretario alla Presidenza del consiglio.
Un governo rispettoso degli equilibri governativi e nello stesso tempo attento alle «correnti» del Pd. È questa la prima fotografia che può farsi del neonato esecutivo Renzi, che ha preso vita oggi al Quirinale, dopo tre ore di incontro tra il premier incaricato e il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. La lunghezza del colloquio ed un provato Renzi – si presenta ai giornalisti uscendo dallo Studio alla Vetrata visibilmente stanco e con la voce affaticata – indicano come evidentemente equilibrare le intenzioni del premier con le richieste delle forze pronte a sostenere il suo governo non debba essere stato facile.
Il quadro che si presenta alla fine racconta di 8 ministri Pd, 3 Ncd, uno ciascuno Sc e Udc, e 3 tecnici. Il partito di Angelino Alfano può sicuramente cantare vittoria perché ha portato a casa la conferma delle tre caselle ministeriali richieste, a partire dal Viminale dello stesso ex segretario del Pdl per arrivare a Maurizio Lupi e Beatrice Lorenzin. Scelta Civica ottiene l’Istruzione con Stefania Giannini, mentre l’Udc copre la casella dell’Ambiente con Gianluca Galletti. Rimane fuori Popolari per l’Italia di Mario Mauro che deciderà lunedì, in sede di dibattito sulla fiducia, se appoggiare o meno il nuovo esecutivo.
Renzi non ha però tenuto conto solo delle necessarie e naturali intese con altri partiti per ottenere il sostegno al governo. L’impegno dell’ex sindaco di Firenze ha considerato anche le diverse anime del Pd, alla fine tutte rappresentate nell’esecutivo. A partire dai civatiani, che vedono agli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta, già capolista della lista Civati nel collegio di Vibo Valentia. Anche i cosiddetti «giovani turchi» hanno il loro rappresentante, e anche di peso, con Andrea Orlando che passa dall’Ambiene alla Giustizia. L’area bersaniana è rappresentata dal ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina mentre può essere collocato fra i dalemiani, ancorché tecnico, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, può essere inserita in quota Veltroni. Areadem raccoglie tre ministeri con Dario Franceschini (Cultura), Roberta Pinotti (Difesa) e Federica Mogherini (Esteri). Infine i renziani che – oltre ad avere la poltrona più alta con lo stesso Renzi – ottengono il principale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e il ministero delle Riforme con Maria Elena Boschi.
Ecco le schede dei ministri del governo Renzi.