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Haiti: Port-au-Prince, rapimento, in un orfanotrofio, di 9 persone, tra cui un bambino con disabilità

L’orfanotrofio fa parte di “Nos petits frères et soeurs”, una rete cattolica di orfanotrofi, ospedali e programmi educativi per bambini, radicata in America Latina e nei Caraibi (ad Haiti gestisce, tra l’altro, l’unico ospedale pediatrico gratuito della capitale).

Apprensione, a Port-au-Prince, capitale di Haiti, per il rapimento di nove persone, avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, in un orfanotrofio di “Nos petits frères et soeurs” (I nostri piccoli fratelli e sorelle), nel sobborgo meridionale di Kenscoff, a circa 40 chilometri dal centro cittadino. Il gruppo armato, che, come il resto delle bande, si muove nel pieno controllo del territorio, ha sequestrato un bambino di tre anni con disabilità e la missionaria irlandese Gena Heraty, che da oltre 30 anni opera con l’organizzazione, oltre ad altri sette operatori haitiani. La polizia sta cercando i rapitori e sta indagando, ma finora senza risultati, mentre pare non sia ancora stato chiesto un riscatto. L’orfanotrofio fa parte di “Nos petits frères et soeurs”, una rete cattolica di orfanotrofi, ospedali e programmi educativi per bambini, radicata in America Latina e nei Caraibi (ad Haiti gestisce, tra l’altro, l’unico ospedale pediatrico gratuito della capitale).

Quella dove è avvenuto il rapimento, la St. Hélène Foyer, è la principale casa per bambini haitiani dell’organizzazione, a Kenscoff, a sud della capitale. L’orfanotrofio accoglie circa 270 bambini, alcuni dei quali con disabilità. “Questo attacco ha colpito il cuore della nostra missione: proteggere i bambini, prendersi cura dei più vulnerabili e servire con dignità, giustizia e amore”, ha dichiarato l’organizzazione in un comunicato. Secondo i dati delle Nazioni Unite, nella prima metà di quest’anno si sono verificati almeno 185 rapimenti ad Haiti, mentre nel 2024 sono state rapite 1.494 persone.
Intanto, l’ambasciata degli Stati Uniti ad Haiti ha chiuso ieri temporaneamente i battenti, a causa di violenti scontri a fuoco nella zona di Tabarre.