Toscana
I 108 anni di Angiolina, tra le ospiti più anziane delle Rsa fiorentine

“Il segreto della mia longevità? Aver lavorato per tutta la vita”. Nella sua lunghissima vita è stata sarta, prima in una boutique in via degli Speziali. “Lavoravo giorno e sera, poi quando tornavo a casa cucivo i vestiti per i miei familiari, spesso fino a tarda notte”. A 11 anni ha smesso di andare a scuola, ha iniziato a lavorare quando era adolescente, a circa 14 anni, per aiutare la sua famiglia. “L’ago e il filo sono sempre state due grandi mie passioni, ho messo l’anima in questo lavoro”. Ha realizzato vestiti per personaggi illustri di Firenze, ma quello più bello, ripete lei, l’ha fatto per il matrimonio della bisnipote quando aveva già 80 anni. Ricorda ancora come tutto è iniziato. “Mi divertivo a disegnare i vestiti ritagliando e disegnando la carta gialla dei bottegai attorno a casa mia, da lì è cominciata la mia passione. E poi vestivo sempre le bambole che avevo in casa”.
Angiolina, nonostante i 108 anni, è lucida, non ci sente benissimo, ma parla bene e argomenta senza problemi. Si muove soltanto con l’ausilio della carrozzina e passa le sue giornate a dialogare con gli altri ospiti della Rsa di via don Giulio Facibeni, nel quartiere di Rifredi.
Il mondo di oggi non le piace molto. “Anni fa ci bastava davvero poco per essere felici, oggi le persone e i giovani non si accontentano mai, sono sempre insoddisfatti, sempre alla ricerca di qualcosa che neppure sanno. Io giocavo con le bambole e con l’altalena ed ero felice, oggi invece i giovani sono troppo esigenti, non conoscono il senso del sacrificio e della rinuncia”. Se Angiolina è arrivata a questa Rsa, il merito è anche di don Giulio Facibeni. “Fu lui a consigliarmi di venire qui, veniva sempre a casa di mia mamma che era inferma, le sue parole erano di grande conforto per la nostra famiglia, lo ricorderò sempre come una persona straordinaria”.