Parla di “distruzione totale” monsignor Riccardo Fontana, vescovo della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, all’indomani della sua visita nella Striscia di Gaza, ancora profondamente segnata dai bombardamenti della scorsa estate. A distanza di cinque mesi dalla conclusione dell’ultima operazione militare israeliana, durata 50 giorni e costata la vita ad oltre 2mila persone, il piccolo lenzuolo di terra palestinese che si affaccia sul mar Mediterraneo è ancora in larga parte distrutto. Ai lavori di ricostruzione, che procedono lentissimi, si sono aggiunti negli ultimi giorni i danni causati dal maltempo, che stanno mettendo in ginocchio la popolazione. Fontana si trova in Terra Santa come delegato della Chiesa italiana per il 15° incontro dell’Holy Land Coordination, l’organismo internazionale che raggruppa i vescovi di Europa, Nord America e Sud Africa. La visita della delegazione è iniziata ieri proprio a Gaza, con la lunga attesa al valico di Eretz e i problemi burocratici con il governo israeliano. Questa mattina, prima di lasciare la Striscia, la visita ad una scuola realizzata grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana. Alla domanda rivolta dai presuli agli studenti su cosa potessero fare per aiutarli, un ragazzo ha dato una risposta dura, ma onesta, che ha fatto aprire gli occhi alla delegazione di sacerdoti.Servizio di Beatrice Bertozzi. Immagini Mario Cornioli.TSD Notizie del 12 gennaio 2015.