Toscana

I mille «fiori di carità» della San Vincenzo

di Alessandra Pistillo

>Siamo nella parrocchia del Sacro Cuore a Tavarnuzze. Mi trovo in compagnia di tre gentili signore, membri attivi della Conferenza di San Martino, che mi raccontano con entusiasmo l’operato di questa associazione, formata da laici cattolici. Il presidente, Manuela Gambaccini: «La nostra conferenza conta dieci membri, detti confratelli e consorelle. Inoltre ci sono circa altri dieci collaboratori esterni». La Conferenza di San Martino è uno dei numerosi gruppi di persone che fanno capo all’internazionale società di San Vincenzo de Paoli. Questa Conferenza, in particolare, opera sul territorio di Tavarnuzze e dintorni, svolgendo attività solidali di diversa natura: dall’assistenza domiciliare, alla raccolta di indumenti e medicinali da inviare ai Paesi poveri in via di sviluppo, all’assistenza carceraria.

Il vice presidente, Gianna Golin, racconta: «L’idea di costituire una delle Conferenze di San Vincenzo proprio qui, venne negli anni ’80 al vincenziano Quinto Corgniati. Da Torino si trasferì qui a Tavarnuzze e, frequentando la parrocchia, mise il seme della società San Vincenzo de Paoli creando due tipi di Conferenze: il Sacro Cuore, che si occupava delle visite domiciliari, e il San Martino, che si occupava della raccolta di vestiti e medicinali da destinare ai paesi poveri. Poi le due Conferenze si unirono in quella di San Martino, appunto».

Da allora, ogni 15 giorni, questo gruppo di San Martino si riunisce nei locali della parrocchia di Tavarnuzze dando vita alla Conferenza. «L’incontro serve per pregare insieme, scambiarci informazioni ed esperienze fatte, discutere insieme su come operare nei diversi ambiti caritativi e organizzare tutti insieme gli aiuti da dare alle persone emarginate… del territorio, ma anche del mondo, attraverso gli aiuti materiali che inviamo». Ogni incontro segue un rituale preciso: una preghiera vincenziana di «Apertura dell’adunanza», una riflessione guidata da un consigliere spirituale, la rilettura del verbale della riunione precedente, la discussione attiva sull’operato svolto e da svolgere, e la preghiera finale, che avviene dopo la cosiddetta «Questua», ovvero la colletta. «A guidarci sia durante il corso degli incontri, ma soprattutto durante l’operato attivo verso chi ha bisogno di aiuto è un autentico principio di condivisione e unione. Noi siamo pensiero cristiano che orienta l’azione concreta. Questa infatti deve partire da una ispirazione spirituale. Ecco perché è molto importante il percorso spirituale fatto all’inizio e alla fine dell’ incontro della Conferenza», precisa la signora Manuela. «La nostra è una ricerca spirituale che si realizza nell’aiuto concreto, non è mero attivismo».

Le tre signore mi fanno accedere al magazzino, dove sono collocati i molti scatoloni che contengono indumenti, giocattoli, medicinali da inviare a paesi poveri come Le Filippine, il Guatemala o il Perù. La merce viene raccolta, impacchettata e spedita al centro raccolta nazionale della San Vincenzo a Vicenza. Da lì inizierà il suo viaggio per finire poi nelle mani di persone povere che vivono lontano da qui. Molto spesso, la Conferenza di San Martino riceve delle lettere di ringraziamento provenienti proprio dai missionari operanti in questi paesi.

Per quanto riguarda le visite domiciliari invece la novità è che si sta formando un gruppo di giovani ragazze all’interno della Conferenza, che ha provato con piacere l’esperienza di andare a trovare alcune signore anziane del luogo. Ma non finisce qui. Uno degli impegni umanitari più toccanti è costituito dall’assistenza carceraria. Me ne parla Anna Giulia, una «consorella» che dedica parte del suo tempo a fornire un conforto morale e un aiuto materiale a molte persone recluse. «L’impatto col carcere è abbastanza sconvolgente. Si percepisce la grande sofferenza di queste persone costrette a passare molti anni, se non l’intera vita, reclusi tra quattro mura, in condizioni ai limiti della dignità umana. Le persone che fanno richiesta di una visita da parte di un volontario sono in genere persone sole, senza parenti, che avvertono il bisogno spirituale e psicologico di un contatto con l’esterno, di un amicizia. Io vado lì da loro e parlo con loro…in modo molto discreto, umile, semplice. Poi, se hanno bisogno di qualcosa, come ad esempio un paio di ciabatte, della biancheria o dei vestiti, glieli procuro. Infine lasciamo dei piccoli contributi in denaro sul loro conto per l’acquisto di generi alimentari e oggetti per l’igiene personale. Bisogna avere molta forza d’animo. Quando sei lì con loro… daresti tutto».

La Conferenza di San Martino può operare grazie a diversi contributi: oltre alla «questua» dei confratelli, può contare sull’aiuto fornito dal Comune di Impruneta, dalla Banca Toscana e da tutte quelle persone che aderiscono alle iniziative di raccolta materiale e finanziaria promosse dall’associazione. Tra queste, i vari mercatini dove si distribuiscono oggetti e indumenti raccolti, in cambio di un’ offerta, e la distribuzione dei cosiddetti «Fiori della carità» per la festa di commemorazione dei defunti, sempre in cambio di un’offerta libera.

La scheda Fondata in Francia da Federico Ozanam, oggi conta quasi 600mila membri in tutto il mondo La Società di San Vincenzo de Paoli fu fondata nel 1833 da Federico Ozanam e da altri studenti dell’Università della Sorbona a Parigi, e messa sotto il patrocinio di San Vincenzo de Paoli, il santo dei poveri vissuto nel 1600. Opera in tutto il mondo con 47400 Conferenze comprendenti 590.000 membri. È un’organizzazione di laici cattolici che opera per la promozione della persona umana mediante l’impegno concreto a rimuovere situazioni di povertà e emarginazione. Aiuta le persone che si trovano in condizione di povertà morale o materiale, condividendone le pene con rispetto e amicizia, attraverso il rapporto personale e l’aiuto materiale. I vincenziani agiscono in un comune cammino spirituale e operano a titolo gratuito: la società non persegue fini di lucro. La Società inoltre opera a favore dei Paesi poveri in via di sviluppo in quattro ambiti: adozioni a distanza, emergenze per affrontare calamità naturali o prodotti delle guerre, progetti per realizzare infrastrutture, o spedizione di medicinali, vestiario e generi alimentari nei Paesi dove esistono reali problemi di sopravvivenza. In Italia, la Società è rappresentata dal Consiglio Nazionale, con sede a Roma; opera attraverso 17 consigli regionali e 1900 Conferenze con 19.000 membri. Il suo servizio si svolge in ambito parrocchiale e le diverse Conferenze della stessa città si raggruppano nei Consigli Centrali. Società di San Vincenzo de’ Paoli Consiglio Nazionale: Via della Pigna 13 a – 00186 Roma www.sanvincenzoitalia.it nazionale@sanvincenzoitalia.it Consiglio Centrale della Toscana: Via degli Alfani 47- 50121 Firenze tel: 055 211378 Dal 1987 l’assistenza agli anziani soli  poi l’apertura alle missioni La Conferenza di San Martino è una delle moltissime «conferenze» della Società di San Vincenzo de Paoli. Si tratta di un gruppo di persone che si dedica ad opere caritative di assistenza ai bisognosi, operando in prevalenza sul territorio. Il gruppo è nato nel 1987 e ha portato avanti già da subito un’attività di assistenza domiciliare agli anziani soli o ai malati. Dal 1989 l’attenzione della Conferenza si è allargata alla povertà dei lontani Paesi in via di sviluppo, attraverso la spedizione di indumenti e medicinali, per poi arrivare, dal 2000, alla povertà del carcere: l’assistenza carceraria è offerta alle persone sole e indigenti che hanno bisogno di sostegno morale e materiale. La Conferenza di San Martino, della società di San Vincenzo de Paoli, opera nella Parrocchia del Sacro Cuore a Tavarnuzze e fa capo al Consiglio Centrale della provincia di Firenze, in via degli Alfani 47. Conferenza «San Martino», parrocchia del Sacro Cuore  – 50029 Tavarnuzze (Impruneta)