Lettere in redazione
I «pacs» indeboliscono la famiglia?
Io sono cattolica, credo in Dio fermamente, frequento la mia parrocchia al limite delle mie possibilità. Sono regolarmente sposata in chiesa, 33 anni fa, ho due figli. Non vedo cosa ci sia di differente dalla mia vicina di casa che sposata non lo è, però, da quando vive con il suo unico amore ed ormai sono più o meno gli anni del mio matrimonio gli è fedele come io lo sono a mio marito. Se io ho diritto alla reversibilità della pensione di mio marito o se io eredito la casa insieme ai miei figli in caso di sua dipartita non vedo il motivo che non possa essere concesso anche a lei. Egualmente dicasi nell’assistere mio marito in ospedale o di dare anche il mio consenso nel caso di un intervento chirurgico a rischio.
Perché a me sembra che facciate tutti uno sbaglio enorme: nel concedere questi diritti anche ai non sposati voi credete che venga tolto qualcosa a noi, addirittura pensate che ci venga tolto quel qualcosa di sacro acquisito con lo sposarsi in chiesa, cioè il sacramento del matrimonio. Pensate addirittura che venga diminuito il valore della famiglia, pensate in parole povere che sia una vergogna equipararci a loro. Ma dove sta l’equiparazione? Dov’è la vergogna?
Caso mai mi aspettavo da lei o comunque dai cattolici in genere che si facesse una bella distinzione fra coppie di fatto vere e collaudate da anni di vita in comune e le coppie sciocche di oggi, non tutte per fortuna, che stanno insieme solo perché così fa loro comodo alla luce dello sbandierato egoistico ed edonistico ragionamento «se non va, ciao» senza ingrullimenti di sorta con le leggi o con la Chiesa.
Altro ragionamento per le coppie omosessuali. Se sono degli sciocchi nessun vantaggio, ma se sono gente seria che si rispetta a vicenda l’uno fedele all’altro o all’altra come una vera coppia di sposi, non vedo perché lo Stato non debba applicare anche ad esse gli stessi diritti miei. Naturalmente nessun bambino in adozione e nessuna possibilità di procreazione, nel senso più assoluto. In tal caso sì che mi sentirei ferita davvero visto che sono anche una mamma adottiva.