Cultura & Società

Il San Francesco di Bonaventura Berlinghieri torna a Pescia dopo la mostra al museo diocesano di Monaco e Frisinga

La preziosa tavola datata e firmata da Berlinghieri nel 1235 che raffigura il santo d’Assisi e storie della sua vita torna nella sua “casa”, dopo essere stata l’opera principale e di maggior spicco in mostra.

Il percorso espositivo al museo diocesano di Monaco e Frisinga

Si è conclusa il 7 gennaio scorso la mostra “San Francesco, il Santo di Assisi” organizzata dal Museo diocesano di Monaco e Frisinga che grazie al prestito concesso dalla Diocesi di Pescia, ha permesso a molti visitatori, esperti d’arte e studenti di ammirare l’affascinante dipinto che raffigura San Francesco e le storie della sua vita.

Molte altre opere hanno caratterizzato l’esposizione dedicata ad uno dei Santi più rispettati della Chiesa: i primi documenti di Francesco del XIII secolo, opere di Tiziano, Caravaggio e Orazio Gentileschi, oltre ad interpretazioni letterarie e cinematografiche contemporanee. 

Siamo molto contenti dunque nel vedere ritornare l’opera a casa, ma come afferma il Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Pescia don Francesco Gaddini: “Grazie al prestito della tavola del Berlinghieri la diocesi e la città di Pescia hanno avuto l’occasione di mostrare il loro volto migliore al pubblico internazionale . Inoltre si è aperta una strada che potrebbe portare in futuro ad ulteriori collaborazioni con il museo diocesano di Monaco.”.  

Un’ operazione culturale di elevata importanza per valorizzare il dipinto ma allo stesso tempo delicata per le sue condizioni fragili, infatti prima della partenza la tavola è stata sottoposta a complete e scrupolose indagini diagnostiche svolte da restauratori di altissimo livello in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per valutare le migliori condizioni di trasporto e di esposizione.  

L’opera, rientrata in Italia nei giorni scorsi, oggi è stata riconsegnata a Pescia direttamente nella chiesa di San Francesco dove ad accoglierla, oltre alla Soprintendenza che ha curato le movimentazioni e il “condition report “, c’erano i Frati Minori Conventuali custodi della preziosa opera.

Grazie al Museo di Monaco nei prossimi mesi la tavola verrà sottoposta anche ad un intervento di restauro: si procederà ad una revisione e adesione di micro cadute ed alla disinfestazione dai tarli con la tecnica dell’anossia.