Italia

Immigrati, le code alla Posta trasformate in gara di solidarietà

Sono risultate 35.292 le domande di assunzione presentate in Toscana, agli uffici postali abilitati, dai lavoratori extracomunitari in base al regolamento dei flussi. Lo ha reso noto l’Ufficio stampa di Poste italiane precisando che il tempo di presentazione agli sportelli delle domande è stato mediamente di tre ore.

La quota di immigrati spettante alla Toscana in base al decreto sui flussi è di 11.250 di cui 2.500 lavoratori stagionali, 6.130 di lavoratori non stagionali di varie nazionalità, 2.320 di lavoratori non stagionali di nazioni con quote riservate, 50 di personale qualificato e 250 per permesso di studio.

Per quanto riguarda l’affluenza, i segnali c’erano e dunque non si può parlare proprio di sorpresa, ma la mole di richieste di italiani aspiranti datori di lavoro che vogliono assumere un extracomunitario, ha lasciato senza fiato: mezzo milione in appena 3 ore, con punte di 13 mila domande al minuto. Roma e Milano sono state le province che hanno registrato il maggior numero di domande. Quasi un fiume in piena – preannunciato dalle file che già dallo scorso week end si sono formate davanti a molti uffici – che ora dovrà fare i conti con le disponibilità del decreto flussi: 170 mila accessi possibili, con la precedenza certificata dal sistema di rilevazione centralizzato a livello nazionale che indica l’ora di consegna. Centinaia di migliaia di persone in fila in tutta Italia, molti anche i clandestini che in realtà non dovevano esservi. Mezzo milione di persone con tutti i disagi del caso, prese dall’ansia di ottenere il tanto agognato permesso.In tutta la regione, gli uffici postali abilitati a ricevere le richieste di regolarizzazione erano 744, di questi 150 a Firenze e provincia.

Le procedure fuori e dentro gli uffici postali si sono comunque svolte in modo ordinato e tranquillo nonostante la posta in palio fosse alta. In molti casi, le file si sono risolte in pochissimo tempo. L’evento è stato anche un bell’esempio di autoregolamentazione: fin dall’inizio le file si sono formate ricorrendo alla distribuzione di «numeretti» o a casalinghi registri delle presenze. Le regole, anche se improvvisate, sono state rispettate e non si ha notizia di disordini. A confermarlo il Viminale che, definendo «infondati gli allarmismi», ha parlato di «affluenza regolare, con code in media non superiori alle 50-60 persone». Tanta anche la solidarietà mostrata da volontari e singoli cittadini: per alleviare la lunga notte all’addiaccio hanno portato alle tante persone in attesa da ore té caldo, sedie, panini e coperte. Fra le organizzazioni mobilitate, l’ Arci, le Acli, la Croce Rossa Italiana e anche la Protezione civile. A Firenze, nell’ufficio postale al centro della città, alcuni cittadini hanno fatto turni per ospitare nell’ abitacolo delle macchine gli immigrati così da poter far godere loro un po’ di caldo offrendo anche bevande e biscotti.

Molte persone hanno, invece, preferito presentarsi agli uffici postali fuori città, dove, per la scontata minore affluenza, le probabilità di consegnare con successo la richiesta di assunzione erano maggiori.

La Caritas Italiana ha segnalato che c’é tra gli immigrati «un grande desiderio di legalità. Con queste code agli uffici postali dimostrano che vogliono uscire allo scoperto, sanando non poche situazioni di irregolarità».

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