Italia
In servizio a Firenze i due carabinieri feriti oggi davanti a Palazzo Chigi
Il più grave è il brigadiere Giuseppe Giangrande, 50 anni, nativo di Monreale (Palermo) e vedovo da poco tempo, a Firenze dal 2009, dopo aver prestato servizio anche nel radiomobile di Prato. Giangrande, che è ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma in prognosi riservata, ha subito la lesione della colonna vertebrale cervicale. L’altro militare rimasto ferito, il carabiniere scelto Francesco Negri, è arrivato anche lui nel 2009 al Sesto battaglione carabinieri Toscana. Prima era in servizio in una stazione in Lombardia. Negri, che è stato ferito in modo lieve, ha 30 anni, è celibe ed è originario di Torre Annunziata (Napoli).
Ad aprire il fuoco, sparando sei colpi con una pistola di piccolo calibro, è stato Luigi Preiti, 49 anni, nato e residente in Calabria, dove è tornato a vivere dopo aver trascorso molti anni ad Alessandria, dove è stato sposato ed ha un figlio di dieci anni. Preiti, che non ha precedenti penali ed ha agito da solo, è stato subito fermato. Non è uno squilibrato, come era stato detto in un primo momento, ma una – come ha dichiarato il pm di Roma, Pierfilippo Laviani, che lo ha interrogato – «E’ un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato. In generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri».
«La vicinanza e l’affetto» suo personale e della giunta regionale è stato espresso in un comunicato dal presidente della Giunta Toscana, Enrico Rossi. «Sono persone – sottolinea Rossi – che quotidianamente presidiano sulla sicurezza del nostro territorio. In questo difficile momento – prosegue – vorrei essere in particolare vicino alla figlia e alla famiglia del brigadiere Giangrande che sta per subire un difficile intervento dopo aver riportato la lesione della colonna vertebrale cervicale. Sono a disposizione, come anche la Regione Toscana e il Servizio sanitario regionale, per tutto ciò che serve ed è necessario fare affinché la guarigione dei due servitori dello Stato sia rapida e definitiva».