Toscana

In Toscana la «capitale» dei piccoli comuni

DI MARCO LAPI

Sarà Barberino Val d’Elsa (nella foto) quest’anno la capitale italiana dei piccoli comuni. Proprio nel piccolo centro tra Firenze e Siena si svolgerà infatti la manifestazione principale dell’iniziativa – promossa da Legambiente e giunta ormai alla quarta edizioni – alla presenza del presidente del Senato Franco Marini e dell’onorevole Ermete Realacci. Ma da tutta la Toscana è stato registrato un vero e proprio boom di adesioni: saranno infatti ben 147 i comuni toscani che domenica 6 maggio, in contemporanea con i tanti altri che hanno aderito a livello nazionale, festeggeranno in mille maniere la «Piccola grande Italia», e proprio sul sito http://www.piccolagrandeitalia.it sarà possibile prendere visione di tutte le iniziative.

Questa volta i Piccoli Comuni possono festeggiare anche l’approvazione alla Camera della proposta di legge Realacci, a sostegno dei Comuni con meno di cinquemila abitanti, avvenuta all’unanimità lo scorso 18 aprile. Logico quindi essere ottimisti per un rapido e analogo successo al Senato. «Se non vogliamo che l’Italia sciupi un’opportunità decisiva per entrare con la sua identità nei mercati globalizzati, se non vogliamo che perda un treno importante per lo sviluppo – sottolinea lo stesso Realacci – dobbiamo scommettere su queste realtà. E la legge sui piccoli comuni può essere lo strumento principale in questo processo». Non mancano però neppure iniziative di segno contrario, come la proposta di soppressione delle Comunità Montane da parte di due deputati della Rosa nel Pugno, duramente criticata dal presidente toscano dell’Uncem (Unione nazionale Comuni Comunità Enti Montani), il sindaco di Fabbriche di Vallico Oreste Giurlani.

In realtà, come afferma Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana, è proprio «nei piccoli centri che spesso la qualità italiana trova le radici della sua competitività». E spiega: «Nel 99,5% dei piccoli comuni si trovano prodotti tipici certificati; vengono prodotti il 93% delle Dop e degli Igp accanto al 79% dei vini più pregiati. In questo quadro la Toscana svolge un ruolo importantissimo sia dal punto di vista dei prodotti tipici certificati che per il patrimonio storico, artistico e culturale. Nella competitività territoriale non esistono aree sciaguratamente deboli, ma soltanto aree non messe in condizione di competere e dunque costrette a tenere “sotterrati i propri talenti”, è necessario quindi che tutti i livelli di governo delineino concrete misure per il sostegno ai piccoli comuni e alle loro attività economiche. Grazie anche alla campagna di sensibilizzazione di Legambiente sembra che tutti i livelli istituzionali stiano finalmente dedicando attenzione e risorse a questi piccoli, potenziali, motori di sviluppo».