Cultura & Società

Internet: Istat, nove italiani su dieci usano lo smartphone per navigare sul web

Nel corso degli ultimi anni anche in Italia i cellulari e gli smartphone si sono sempre più connotati come fattore di traino nell’accesso al web. Tra gli utenti di 14 anni e più, il 91,8% ha utilizzato lo smartphone, il 43,3% accede tramite pc da tavolo, il 27,2% utilizza il laptop o il netbook, seguono quelli che si avvalgono del tablet (25,7%) mentre il 6,1% utilizza e-book, smart watch o altri dispositivi mobili. È quanto emerge dal report «Cittadini e ICT» diffuso oggi dall’Istat e relativo all’anno 2019.

L’adozione dei dispositivi, spiega l’Istat, presenta alcune specificità generazionali. Sono i giovani di 20-24 anni a utilizzare in modo combinato pc e smartphone (43,9% contro 35,7% della media) anche se una quota consistente accede esclusivamente tramite lo smartphone (29,5%). Le persone di 65 e più presentano la quota più elevata di chi accede esclusivamente attraverso il pc (18,7% contro 5,4% della media).

Stando ai dati diffusi, nel 2019 il 67,9% della popolazione di 6 anni e più ha utilizzato Internet (nei tre mesi precedenti l’intervista), con un leggero incremento rispetto al 2018 (66,4%)

Il titolo di studio continua a essere un fattore discriminante nell’utilizzo di Internet: naviga sul web l’82,9% di chi ha un diploma superiore contro il 51,9% di chi ha conseguito al massimo la licenza media mentre tra gli occupati, le differenze tra i dirigenti, imprenditori e liberi professionisti e gli operai, negli anni, si vanno gradualmente attenuando (91,0% contro 80,0%).

Indipendentemente dal dispositivo utilizzato, le attività più diffuse sul web sono quelle legate all’utilizzo di servizi di messaggistica (oltre otto su dieci) mentre poco meno di due terzi degli utenti (64,5%) hanno effettuato chiamate via Internet. Diffuso anche l’utilizzo del web per leggere informazioni e notizie (57,0%), per scaricare immagini, film, musica e/o giochi (incluso il giocare) (47,3%) e per i servizi bancari (46,4%). Il 29,3% utilizza il web per relazionarsi con la Pubblica amministrazione. Più della metà degli utenti di Internet di 14 anni e più ha acquistato online (57,2%, pari a 20 milioni 403mila persone).

Nel 2019, 38 milioni 796mila persone di 6 anni e oltre hanno navigato almeno una volta in Rete nell’arco di tre mesi, 812mila in più rispetto all’anno precedente. Aumenta soprattutto la quota di internauti che si collegano a Internet quotidianamente (dal 51,3 al 53,5%). 

Nel 2019, spiega l’Istat, i giovani si sono confermati i più assidui utilizzatori della Rete (oltre il 90% dei 15-24enni), ma la diffusione comincia a essere significativa anche tra i 65-74enni, tra i quali la quota di internauti raggiunge il 41,9%. Il 29,1% degli utenti di internet di 16-74 anni ha competenze digitali elevate. La maggioranza degli internauti ha invece competenze basse (41,6%) o di base (25,8%). Inoltre vi è una nicchia di internauti che non ha alcuna competenza digitale (3,4%, pari a 1 milione e 135mila).

Per quanto riguarda la diffusione della banda larga, il report mette in evidenza come permane il gap tra Centro-Nord e Mezzogiorno: in tutta Italia, il 76,1% delle famiglie dispone di un accesso a Internet e il 74,7% di una connessione a banda larga. Rispetto al 2018 non si registrano variazioni significative. Divari si riscontrano anche tra Comuni nelle aree metropolitane (accesso alla banda larga al 78,1%) e quelli fino a 2mila abitanti (68%).

Dai dati diffusi emerge poi che la quasi totalità delle famiglie con almeno un minorenne dispone di un collegamento a banda larga (95,1%); tra le famiglie composte esclusivamente da persone ultrasessantacinquenni tale quota scende al 34,0%. Anche in questo ambito, un fattore discriminante è il titolo di studio: ha una connessione a banda larga il 94,1% delle famiglie con almeno un componente laureato contro il 46,1% di quelle in cui il titolo di studio più elevato è al massimo la licenza media.

«La maggior parte delle famiglie senza accesso a Internet da casa – spiega l’Istat – indica come principale motivo la mancanza di capacità (56,4%) e il 25,5% non considera Internet uno strumento utile e interessante. Seguono motivazioni di ordine economico legate all’alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari (13,8%), mentre il 9,2% non naviga in Rete da casa perché almeno un componente della famiglia accede a Internet da un altro luogo».