Vita Chiesa

Ior: pubblicato il bilancio 2012. Trasparenza e 86,6 milioni di utili

L’operazione «trasparenza» già avviata da Benedetto XVI prosegue sotto la guida di Papa Francesco, che ha voluto imprimere una forte accelerazione al processo di apertura verso la comunità finanziaria internazionale. Nel comunicato stampa che accompagna il «Rapporto annuale», il presidente della banca vaticana Ernst von Freyberg, che ricopre anche l’incarico di direttore generale ad interim, dichiara: «Con la pubblicazione del nostro Rapporto annuale manteniamo fede al nostro impegno di garantire la trasparenza delle nostre attività, rispondendo così alle legittime aspettative della Chiesa cattolica, dei nostri clienti, delle autorità vaticane, delle nostre banche corrispondenti e del pubblico».

Lo Ior si impegna a servire «la missione globale della Chiesa cattolica, proteggendo e valorizzando il patrimonio e assicurando servizi di pagamento alla Santa Sede, alle entità correlate, agli ordini religiosi, alle altre istituzioni cattoliche, al clero, ai dipendenti della Santa Sede e ai corpi diplomatici accreditati».

Il «Rapporto annuale 2012» dello Ior pubblicato oggi è il primo della sua storia e – spiega la presidenza dell’Istituto – fa parte di «un‘ampia iniziativa volta a illustrare la missione, le attività e i dati finanziari dell‘Istituto». Nel testo è disponibile un’ampia analisi delle operazioni svolte nel 2012, insieme a informazioni sulla corporate governance e sul contesto legale, a una previsione a livello operativo per il 2013 e al rendiconto al 31 dicembre 2012, corredato dei dati del 2011 per un più facile confronto. «Il rendiconto – sottolinea il comunicato – è stato sottoposto a revisione contabile e redatto in conformità ai principi contabili International Financial Reporting Standards (Ifrs)». Entrando nello specifico delle scelte gestionali, il presidente von Freyberg spiega che «la politica d‘investimento dello Ior è pensata innanzitutto per garantire la sicurezza dei beni affidatici».

«La nostra attenzione si concentra su una gestione conservativa e una bassa esposizione al rischio», precisando che «l‘Istituto protegge i depositi e i beni patrimoniali dei suoi clienti investendo prevalentemente in titoli a tasso fisso, titoli di Stato e depositi a termine sul mercato interbancario. In media, meno del 6 % degli attivi totali è investito in titoli azionari e in fondi gestiti esternamente».

Dopo aver ricordato la «portata mondiale delle attività missionarie e delle opere caritatevoli dei nostri clienti», il presidente entra nel merito dei risultati gestionali 2012, anzitutto parlando di «un anno con ottimi risultati economici». Quindi spiega che a fronte di utili per 86,6 milioni di euro, il contributo offerto alla Santa Sede è stato di ben 54,7 milioni, destinando invece 31,9 milioni a «riserva».

I costi operativi (personale, pensioni, ecc.) ammontano a 23,9 milioni di euro (+12%). Sempre dal bilancio emerge che nel 2012 allo Ior sono stati affidati beni di clienti per 6,3 miliardi di euro, ripartiti in 2,3 miliardi di euro in depositi, 3,2 miliardi di euro in contratti di gestione patrimoniale a cura dello Ior e 0,8 miliardi di euro in contratti di custodia titoli. La relazione entra nel dettaglio del «capitale netto» che lo scorso anno è aumentato da 741 a 769 milioni di euro (+3,6%), «che per lo Ior significa un solido equity ratio pari al 15,4%». «Complessivamente – conclude il presidente -, prevediamo che il 2013 sarà segnato da spese straordinarie legate al processo di riforma e riorganizzazione in corso e dagli effetti prodotti dai tassi di interesse in aumento».