Toscana
IRAQ, RITROVAMENTO RECORD DI CORPI, SITUAZIONE UMANITARIA SFOLLATI ALLARMANTE
Nelle ultime 24 ore in diverse aree della capitale irachena, la polizia irachena ha rinvenuto 56 corpi, la cifra più alta dalla fine del mese di digiuno e preghiera del Ramadan. I corpi, tutti uomini tra i 20 e i 45 anni, indossavano abiti civili, avevano polsi e caviglie legate e mostravano segni di tortura. La polizia ha riferito il luogotenente Mohammed Khayon non ha mai alcuna idea su cui siano le vittime, dove quando e da chi siano state uccise, ma è probabile che la maggior parte di loro siano stati giustiziati dai cosiddetti squadroni della morte’ dopo essere state rapiti dalle loro abitazioni private e dalle loro automobili o dagli autobus sui quali viaggiavano.
Secondo stime dell’esercito statunitense, se nelle ultime quattro settimane il numero delle vittime è stato più altro rispetto ai mesi di agosto e settembre, la scorsa settimana grazie alla fine del Ramadan e agli appelli alla calma di esponenti religiosi e politici gli omicidi erano diminuiti del 41% a Baghdad e del 23% in tutto il paese.
Intanto stamattina l’esercito statunitense ha riferito che oggi un soldato è morto a nord di Baghdad, mentre ieri altri tre sono rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba nella capitale e un marine è stato ucciso dal fuoco nemico nella provincia occidentale irachena di Anbar. Mentre ieri il portavoce dei militari in Iraq, il maggiore generale William Caldwell, ha paragonato l’Iraq a un’opera d’arte che attraversa necessariamente fasi di disordine e ha sminuito le ondate di violenza e le recenti frizioni con il primo ministro iracheno paragonandoli a dossi che limitano la velocità sulla strada verso la stabilità del paese, oggi il ministro degli Esteri britannico Margaret Beckett ha invece ammesso che non c’è dubbio che la situazione della sicurezza sia molto grave e che il livello di violenze e di uccisioni sia abbastanza raccapricciante, quanto Stati Uniti e alleati non prevedevano tre anni e mezzo fa.