Vita Chiesa

IRLANDA, INIZIO VISITA APOSTOLICA; MONS. MARTIN: CHIESA FERITA; CARD. O’MALLEY: SONO VENUTO AD ASCOLTARE

“Sono venuto ad ascoltare, non per offrire una soluzione rapida. Sono venuto per ascoltare il vostro dolore, la vostra rabbia, ma anche le vostre speranze e aspirazioni”. Si è presentato così ieri mattina il card. Sean O’ Malley, arcivescovo di Boston ma di origini irlandesi, incaricato dalla Santa Sede a svolgere per l’arcidiocesi di Dublino il ruolo di visitatore apostolico. “A Dublino – ha detto il cardinale -, molto è stato fatto per affrontare i crimini del passato, per mettere a punto politiche valide per garantire la sicurezza dei bambini e fornire assistenza alle vittime di abusi sui minori. Il compito della Visita è quello di guardare con occhi nuovi alla situazione, per verificare l’efficacia dei processi attualmente utilizzati per rispondere ai casi di abuso. Noi non siamo qui per duplicare indagini o studi del passato”. “Siamo qui per metterci a disposizione di tutti coloro che sono stati colpiti da abusi e desiderano incontrarsi con noi”. “Ci auguriamo – ha proseguito il card. O’ Malley – di poter incontrare il maggior numero possibile di vittime, vescovi, sacerdoti, religiosi e laici dell’Arcidiocesi, sapendo che la crisi degli abusi sessuali sui minori ha ripercussioni profonde nella vita di tutta la comunità”.Secondo il quotidiano irlandese “IrishTimes”, il cardinale avrebbe già incontrato ieri sera presso il “All Hallows College” di Dublino un gruppo di vittime di abuso in un incontro privato durato un’ora e mezza. In una nota ufficiale diffusa dalla Conferenza episcopale irlandese, l’arcivescovo O’ Malley ha annunciato che si farà aiutare per questa visita apostolica a Dublino da un pool di esperti – composto da Barbara Thorp, John Connolly e Thomas Hannigan – che – ha detto il cardinale “sono stati preziosi collaboratori a Boston, e sono certo che la loro esperienza sarà molto utile per me durante questo Visita”. Ed ha aggiunto: “Chiunque voglia condividere la sua testimonianza mi può contattare attraverso la Nunziatura Apostolica qui a Dublino, e chiedere un appuntamento o presentare i suoi pensieri in forma scritta, sempre attraverso la Nunziatura”. “Non c’è mai rinnovamento nella Chiesa, senza pentimento e conversione”. Lo ha detto mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, nell’omelia pronunciata ieri mattina alla Santa Messa concelebrata insieme al visitatore apostolico per l’arcidiocesi, card. Sean O’ Malley, che ha dato inizio ufficiale alla visita apostolica a Dublino. Oggi – ha detto l’arcivescovo Martin – la chiesa di Irlanda si trova a vivere in “un momento difficile della sua storia” . “Questa mattina abbiamo un segno particolare della preoccupazione di Papa Benedetto XVI per questo cammino di rinnovamento, la presenza tra noi del cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston, che inizia la sua visita nella arcidiocesi. Diamo il benvenuto al cardinale O’Malley e accogliamo soprattutto il sostegno nella preghiera che Papa Benedetto vuole dare alla nostra diocesi e che mi ha confermato personalmente in un nostro incontro la scorsa settimana a Roma”. “Il rinnovamento nella Chiesa – ha proseguito l’arcivescovo – è vitale in ogni momento della storia della Chiesa. L’Arcidiocesi di Dublino è oggi ferita da atti peccaminosi e criminali compiuti da sacerdoti che hanno tradito la fiducia di bambini vulnerabili” “Questo comportamento – ha quindi riaffermato mons. Martin – ha ferito il corpo di Cristo. Le persone hanno perso la loro fiducia nella Chiesa. Per molti giovani i recenti scandali sono diventati l’elemento definitivo per il loro allontanamento dalla Chiesa. La Chiesa di Dublino è chiamata a rinnovarsi, ma non ci può essere rinnovamento senza conversione. A sua volta, la conversione richiede il riconoscimento di ciò che è stato fatto male in passato – in particolare verso i più deboli. Il vero rinnovamento è un processo doloroso. Non si tratta di mettere da parte il passato, ma di portare le ferite del passato – e la verità del passato – con noi su un processo doloroso”.Sir