Lettere in redazione

La Guzzanti e la stupida ironia sul Papa

Caro Direttore,la manifestazione «no Cav» di piazza Navona dello scorso 8 luglio è stata il più grosso regalo che una sinistra suicida e velleitaria potesse fare a Silvio Berlusconi. Da Di Pietro a Camilleri, da Grillo alla Guzzanti, se questa è politica o satira credo che possiamo fare a meno di entrambe.

Sull’opportunità di nominare ministro alle pari opportunità Mara Carfagna si possono anche avere dei dubbi, ma è squallido accusarla di essere stata una prostituta… d’alto bordo. E poi cosa c’entrava il Papa in tutto questo? Ricorrere a volgarità su Benedetto XVI o sul presidente Napolitano significa non avere più nulla da dire, così come quando si discute e non si hanno più argomenti si ricorre all’offesa personale.

Leggendo qualche resoconto dei giornali credevo che fossero esagerazioni. Meno male che Sabina Guzzanti ha messo sul suo sito ufficiale (www.sabinaguzzanti.it) l’intero video della sua squallida performance. Mi permetta di citare quasi per intero i passaggi sul Papa, tralasciando tutto il discorso precedente sulla Carfagna, ancor più sguaiato e volgare. La Guzzanti ha rimproverato Ratzinger di aver fatto cadere il governo Prodi grazie a «quella porcheria dell’apertura negata all’Università della Sapienza» definendola una «menzogna della censura» per la quale «i poveri professori sono stati massacrati», addirittura da uno come Cacciari. La polemica per il mancato discorso del Papa alla Sapienza, secondo lei, «non sta né in cielo né in terra perché non c’è un motivo al mondo per cui Ratzinger debba inaugurare l’anno accademico delle nostre università. Grazie alla legge Moratti il 30% degli insegnanti saranno stati scelti dal Vaticano. Ma devono ancora passare 20 anni e tra vent’anni Ratzinger sarà morto e sarà dove deve stare, all’inferno, tormentato da dei diavoloni frocioni, attivissimi e non passivissimi». Se la premessa era infondata… il finale è soltanto stupido.

Lettera firmataGrosseto

Che la manifestazione di piazza Navona sia stata un «flop», o forse meglio un «boomerang» per gli organizzatori, lo dimostrano la lunga serie di prese di distanza dalle stupidaggini dette in quella circostanza da alcuni comici. Già dal palco lo aveva fatto l’incauto Di Pietro che con «Micromega» era stato tra i promotori. E il giorno dopo il segretario del Pd Walter Veltroni ha chiosato: «Una sinistra riformista che vuole essere alternativa di governo non va in una piazza dove si ascoltano follie fatte da persone che, prima di fare lezioni, dovrebbero mostrare il proprio curriculum di impegno civile». Anche un «girotondino» della prima ora come Nanni Moretti, proprio da Fiesole dove riceveva un premio, si è detto «molto avvilito», aggiungendo di essersi dispiaciuto «che tutto sia stato sporcato» e «che con gli interventi di Grillo e della Guzzanti siano stati oscurati gli obiettivi della manifestazione». Come ha scritto giustamente l’agenzia Sir, «trasformare una manifestazione pubblica di dissenso su importanti scelte politiche in un’occasione per insultare e offendere altri con toni di inconcepibile volgarità non può e non deve essere considerata un’espressione di democrazia e, quindi, neppure di intelligenza».