Toscana

LA VISITA A FIRENZE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE BARROSO, INCONTRO CON ROSSI

Complessiva unità di vedute tra il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso e il presidente Enrico Rossi nell’incontro privato, durato oltre mezz’ora in un clima cordiale e costruttivo, svoltosi stamani a Palazzo Strozzi Sacrati dopo un primo, caloroso saluto all’arrivo di Barroso alla Stazione di Santa Maria Novella con un Eurostar.Rossi ha ribadito nel faccia a faccia le proposte, raccolte in un promemoria che ha consegnato al presidente della Commissione UE, per una maggiore tracciabilità del prodotto a favore del settore tessile toscano, in grave crisi soprattutto nell’area pratese. «Esiste un’applicazione delle norme sulla sicurezza del lavoro e dei prodotti paradossale, che impone alle imprese europee vincoli e impegni che però non valgono per le imprese extraeuropee. In questo modo sii penalizza il nostro prodotto che risponde correttamente ai termini di legge e perde in concorrenza rispetto a quanto viene importato, che non ha gli stessi controlli e vincoli – ha aggiunto Rossi -. Questa situazione sta creando guasti ormai non solo sul versante strettamente produttivo, ma incrina il tessuto sociale e produce nei cittadini sconcerto e sfiducia nelle istituzioni. Per questo occorre pensare a nuove norme europee per etichette chiare e precise anche sul prodotto importato per quanto riguarda provenienza, rispondenza a criteri di sicurezza del lavoro e della materia prima, in modo da garantire la salute dei cittadini e ripristinare un corretto modello di concorrenza nei prezzi». Anche nel settore agricolo, secondo Rossi l’attenzione che sta crescendo in Toscana per i prodotti di filiera corta deve trovare rispondenza negli uffici di Bruxelles attraverso l’attuazione di strumenti che accrescano il riconoscimento delle specificità produttive territoriali. Infine il presidente della Toscana ha sottolineato che in un momento così critico per le economie mondiali, occorre pensare certo a politiche di rigore nei bilanci, ma al contempo capaci di attivare investimenti e mantenere quote di intervento sociale: un equilibrio difficile, ma indispensabile. Per questo la Toscana è disponibile, come ha sempre fatto anche sotto il governo del presidente Martini, alla massima cooperazione con l’Unione Europea. «Il nostro biglietto da visita – ha detto Rossi a Barroso – sono bilanci sotto controllo, che certo non sono tra quelli che hanno dato preoccupazioni al ministro Tremonti. Quindi non ci spaventa il rigore necessario nella crisi e la battaglia agli sprechi, se sono accompagnati, come indicano appunto i programmi della Commissione UE, dalle indispensabili politiche di supporto e coesione».Il presidente Barroso ha confermato l’impegno della Commissione nella crisi in atto e ha risposto ricordando innanzitutto le proposte da lui avanzate per la stra tegia della UE nel prossimo decennio, all’interno delle quali dovrà senz’altro crescere il ruolo delle Regioni: è dai sistemi territoriali locali che nasce quella rete destinata a sostenere quello sforzo ambizioso. «Noi abbiamo indicato tre priorità: crescita intelligente attraverso l’intervento su formazione e innovazione tecnologica; sostenibile ottimizzando le risorse; e inclusiva, incentivando una economia a forte tasso di occupazione per mantenere coesione sociale e territoriale e contro la crescita della povertà.» La Toscana si posiziona secondo Barroso in una posizione di eccellenza per la sua tradizione di creatività e intelligenza, ma anche per i rapporti virtuosi che ha sempre coltivato con la struttura europea e le altre regioni. Rispondendo poi ad alcuni temi specifici propostigli da Rossi, il presidente della Commissione UE ha riconosciuto l’esigenza primaria di lavorare alla crescita di politiche per la denominazione prot etta dei prodotti, facendo crescere il confronto con soggetti importanti come Cina e Usa per ridurre le logica della protezione del marchio commerciale, e puntare invece al riconoscimento di provenienza. Barroso, sottolineando il suo amore per Firenze «dove sono venuto anche in viaggio di nozze», ha concordato con Rossi sulla necessità di lavorare per aprire qui, presso l’Università europea, la sede della Scuola europea di alta diplomazia, come caldeggiato anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. (cs)