Italia

Le adozioni diventano un lusso? Una legge propone il «tasso 0»

di Simone Pitossi

Si arriva a spendere oltre 20 mila euro. Anche se il gesto è totalmente gratuito e alla base c’è l’amore qualcuno, talvolta, rischia di compromettere la propria situazione finanziaria. Stiamo parlando delle adozioni e, in particolare, di quelle internazionali. Ogni anno sono circa 900 le coppie toscane che chiedono al Tribunale dei Minori la possibilità di adottare un bambino. E circa 300 all’anno ci riescono. Ma i costi da sostenere in questo lungo iter sono alti. Spesso vengono superati i 20 mila euro. Per questo, dalla Regione, arriva una proposta di legge per aiutare le coppie in difficoltà nel sostenere questo cammino.

L’idea lanciata da un gruppo di esponenti del Partito democratico è quella di istituire un fondo di rotazione (previsti 3 milioni di euro) così da avere la possibilità di anticipare le risorse necessarie alle coppie impegnate in adozioni internazionali. «La proposta di legge interviene nell’ambito del delicato settore delle adozioni internazionali – spiega il consigliere regionale Pd Nicola Danti – per il quale non sussistono competenze legislative dirette della Regione, ma che interessa particolarmente anche la comunità toscana. Solo per il 2005, ultimo anno di riferimento delle analisi statistiche effettuate a livello regionale sui dati offerti dal tribunale dei Minorenni di Firenze, risultano infatti 828 coppie richiedenti e 297 adozioni effettuate, di cui ben l’88,6% nell’ambito dell’adozione internazionale. L’analisi dei dati e le esperienze dirette – continua Danti – confermano però come l’aspetto dei costi, ancorché regolamentato, costituisca ancora oggi una fonte di difficoltà per le coppie in adozione, che per farvi fronte spesso si trovano costrette a richiedere, quando non addirittura anticipazioni sul Tfr, affidamenti bancari, con tutto ciò che ne consegue in termini di costi degli interessi legali, o veri e propri mutui ipotecari». La materia è regolamentata dalla legge 184 del 1983 – aggiorata negli anni – che garantisce un percorso chiaro alle coppie impegnate nel processo di adozione internazionale attraverso un sistema imperniato sui servizi sociali territoriali, i tribunali dei minorenni e gli enti associativi riconosciuti – dunque accreditati – per lo svolgimento su procura delle procedure di adozione in terra straniera, con l’attività di vigilanza e controllo posta in capo alla Commissione Adozioni Internazionali.

«Ma il problema dei costi – aggiunge la consigliera Pd Rosanna Pugnalini – è un elemento di oggettivo profondo turbamento per molte coppie, sulle quali appunto, a prescindere dalla possibilità di portare in deduzione dall’imponibile Irpef in sede di dichiarazione dei redditi il 50% dei costi ammessi e di beneficiare della eventuale compensazione del fondo istituito a livello nazionale, grava l’onere, il pensiero e spesso la difficoltà vera e propria di reperire le risorse necessarie. Per questo abbiamo pensato ad un possibile intervento della Regione». L’idea è l’istituzione per legge di un fondo di rotazione dedicato a finanziare, a tasso zero, le coppie impegnate in adozioni internazionali già legittimate dal decreto di idoneità rilasciato dal Tribunale dei Minori e già assegnatarie del mandato ad un ente riconosciuto «ex lege», coppie con un reddito complessivo annuale inferiore ai 70mila euro. Una soglia scelta non a caso, ma recuperata dalle stesse modalità di accesso al fondo nazionale per il rimborso delle spese. Fondo di rotazione, dunque, fondo alimentato originariamente da uno stanziamento di bilancio (3 milioni di euro, spalmati su tre esercizi finanziari, per interventi non superiori cadauno ai ventimila euro) e successivamente dai rientri dei prestiti, dedicati alla copertura delle spese previste dalla legislazione statale, e da ulteriori possibili futuri stanziamenti di bilancio.

«Alla Giunta regionale – continua Pugnalini – spetterà il compito di deliberare le modalità di concessione ed erogazione dei prestiti, di loro rimborso e recupero, con la previsione di una differenziazione nei tempi di rientro per le coppie in base al reddito. Una scelta ulteriore di agevolazione per le coppie a più basso reddito, dunque maggiormente in difficoltà per quanto riguarda il reperimento e la restituzione del denaro necessario a completare l’adozione». Con la stessa delibera la Giunta sarà poi autorizzata, acquisito il preventivo parere della Commissione del Consiglio Regionale competente per materia, ad introdurre criteri per l’accesso prioritario alle agevolazioni previste dalla legge, criteri correlati alla situazione economica dei richiedenti così come emerge dalla dichiarazione Isee, in grado di valutare anche la situazione patrimoniale complessiva della coppia. «Preme infine ricordare – conclude Danti – come attualmente al Parlamento, nell’ambito della discussione sulla legge finanziaria per l’anno 2008, siano stati presentati numerosi emendamenti a favore di una deducibilità totale dell’imponibile Irpef dei costi sostenuti per le adozioni internazionali e per un potenziamento del fondo per le adozioni». Emendamenti frutto della campagna «No Price for Children» mirata a superare il collegamento fra adozioni e costi.