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LEGGE 194: A 32 ANNI UNA «TRE GIORNI DI NON RASSEGNAZIONE» (ROMA, 21-23 MAGGIO)

“La responsabilità dei giornalisti di fronte alla vita umana, specie quella nascente, è grande”. Da questa convinzione del presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini, prende il via la “tre giorni di non rassegnazione” che lo stesso Movimento, il Forum delle associazioni familiari e Scienza&Vita promuovono a Roma dal 21 al 23 maggio, in occasione dei 32 anni dalla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza (22 maggio 1978). Proprio agli operatori dei media è dedicato l’incontro “Tempo di riforme, e la legge 194? Le responsabilità della comunicazione nella difesa anche politica della vita nascente” che, all’interno della manifestazione, si terrà sabato 22 alla Lumsa (dalle ore 10). L’esperienza maturata in 35 anni attraverso la rete dei 330 Centri di aiuto alla vita e delle Case d’accoglienza, scrive Casini nella lettera di invito ai giornalisti, “dice che in molti casi le parole ascoltate da una mamma in difficoltà per una gravidanza difficile o non desiderata, possono salvare una vita umana e, insieme ad essa, la serenità di una madre, oppure possono distruggere le ultime resistenze di una coscienza inquieta dove si immagina di risolvere i problemi sopprimendo la vita”.“Le parole ascoltate – prosegue il presidente del Mpv – sono quelle dei familiari, dei medici, degli amici, delle istituzioni, ma sono anche quelle dei mezzi di comunicazione sociale. Anzi: proprio questi ultimi hanno l’efficacia più importante, perché influiscono anche sull’intero ambiente in cui la donna vive. Persino il pensiero dei politici dei legislatori e degli amministratori è fortemente influenzato dai mezzi di comunicazione sociale”. “A 32 anni dalla legge” secondo Casini “sembra giunto il momento di cambiare qualcosa”. “In primo luogo – spiega – sembra essersi raggiunto un generale consenso su un giudizio di preferenza per la nascita”; poi “è divenuta maggioritaria” la consapevolezza delle “conseguenze estremamente dannose” del crollo delle nascite per il futuro della società. Di qui l’invito a “ragionare insieme sulla legge, sui suoi effetti e sulle possibili alternative, ma soprattutto sulla responsabilità dei giornalisti chiamati a trattare il tema della vita”. La tre giorni prevede anche, il 21 maggio, un incontro sulle politiche per la vita con i consiglieri regionali d’Italia al Palazzo della Regione Lazio. Domenica 23 appuntamento alle 10 davanti al Senato “per non dimenticare i 5.000.000 di bambini mai nati” e alle 12 in Piazza San Pietro per la benedizione del Papa e “per non dimenticare i 120.000 bambini nati grazie ai Centri di aiuto alla vita”.Sir