Toscana

LIBIA: AMNESTY, GRAVISSIMA SITUAZIONE UMANITARIA A MISURATA

Amnesty international ha chiesto alla comunità internazionale di “incrementare immediatamente l’afflusso di aiuti umanitari alla città libica di Misurata, molti dei cui abitanti sono senza linee di comunicazione, elettricità e scorte d’acqua”. La città, sotto assedio da settimane da parte delle forze fedeli al colonnello Gheddafi, “è ormai l’epicentro di una crisi umanitaria”. Una delegata di Amnesty si trova a Misurata dal 14 aprile. “Mentre il colonnello Gheddafi prometteva pubblicamente che avrebbe permesso l’ingresso degli aiuti umanitari – riferisce Malcolm Smart, direttore per il Nord Africa e il Medio Oriente di Amnesty International -, le sue forze non hanno smesso un attimo di bombardare l’area portuale con armi indiscriminate che hanno accresciuto il numero delle vittime civili. L’assalto alla città prosegue e ai civili non e’ dato modo di fuggire”. Le autorità libiche hanno tagliato tutte le reti di comunicazione, isolando gli abitanti di Misurata gli uni dagli altri e dal mondo esterno. In città si formano lunghe code per il pane e la benzina, mentre le riserve scarseggiano. I combattimenti in corso stanno ostacolando l’ingresso di cibo e medicinali e impedendo l’evacuazione in sicurezza dei feriti e delle migliaia di lavoratori stranieri bloccati al porto. Amnesty chiede a tutte le parti in conflitto, compresa la Nato, di “prendere ogni misura necessaria per istituire un effettivo corridoio umanitario e sollecita il governo locale che guida l’opposizione al colonnello Gheddafi a rendere prioritaria l’evacuazione dei feriti civili”. “La situazione sanitaria è drammatica e in peggioramento – prosegue Smart -, c’e’ grave penuria di medicine, forniture ospedaliere e generatori di elettricità. Migliaia di persone sono ferite e resta poca acqua potabile”. Una nota positiva proviene dalla decisione del governo del Regno Unito di finanziare un maggior numero di evacuazioni via mare. Amnesty sollecita gli altri Stati membri a inviare medicinali, cibo, strumenti per comunicare e generatori di elettricità alla popolazione civile. La battaglia per conquistare Misurata ha costretto migliaia di abitanti a lasciare le loro case, molti solo fuggiti solo con i vestiti che indossavano. La loro incolumità e’ messa a rischio dai razzi e dai mortai lanciati dalle truppe governative, che hanno anche fatto ricorso alle bombe a grappolo contro le aree civili. “La comunità internazionale deve, subito e con la massima urgenza, fornire più aiuti umanitari alla popolazione di Misurata e garantire la protezione dei suoi abitanti”, conclude Smart.Sir