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L’Imu va bene, l’Ici no: contraddizioni della Corte europea e disinformazione al potere

Su Ici, Imu e Chiesa abbiamo due notizie da darvi, una buona e una cattiva. Cominciamo da quella buona, così poi potete anche smettere di leggere e non succede niente. La temibile Corte europea ha deciso che l’Imu va bene. Regole ed esenzioni sono a posto. In altri termini, gli immobili luoghi di culto o sede di opere senza fine di lucro, di ong e confessioni religiose, non devono pagare. E ci mancherebbe altro: non hanno alcun reddito, svolgono servizi a beneficio dell’intera società, sarebbe stupido succhiar loro il sangue che non hanno, avendolo donato. Punto e fine.

La temibile Corte europea, però, ribaltando due sentenze precedenti, ha detto pure che l’Italia deve riscuotere l’Ici che il mondo delle ong non avrebbe pagato tra il 2006 e il 2012. Imposte antiche e realtà ed enti che allora rispettarono la legge vigente. Incassare quei soldi sarà davvero difficile, per motivi tecnici e non solo. Si vedrà. Ma la brutta notizia è un’altra.

Nell’informare della sentenza, i media italiani hanno omesso la buona notizia iniziale sintetizzando: la Chiesa condannata a pagare. Applausi sinceri: bravissimi, non avete capito un tubo. Intanto non si tratta solo di Chiesa ma di una piccola galassia di ong, di privato sociale, di soggetti che rendono servizi alla collettività senza guadagnarci un euro. Poi si avvalora l’immagine falsa di una Chiesa evasore fiscale. In realtà, gli edifici che producono reddito, ad esempio gli alberghi, non sono mai stati esenti e sempre hanno pagato l’Ici, e pagano. Idem gli appartamenti dati in affitto. Se qualcuno non lo facesse, andrebbe sanzionato come chiunque altro.

La brutta notizia è la disinformazione al potere. È la pigrizia mentale di chi scrive senza informarsi, sospinto da luoghi comuni e pregiudizi. Il sospetto? C’è chi detesta ogni forma di presenza sociale della Chiesa: oratori, ospedali, scuole, circoli… via tutto. I cattolici se ne stiano chiusi in sacrestia. Costoro si considerano in guerra. E per loro in guerra tutto, anche e soprattutto le menzogne, è lecito.