Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’istituto teologico «debutta» sotto il segno del grande Piero

Il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, salutando i presenti, nella basilica di San Francesco, ha spiegato che «la città di Arezzo è stata scelta come sede di un istituto superiore di studi teologici, chiedendo alla nostra diocesi di impegnarsi per il riordino e la ristrutturazione dell’Istituto di scienze religiose». «L’impiego di energie – ha continuato il Vescovo – non è stato e non è indifferente perché non si tratta di semplici adeguamenti ma di una sorta di nuova nascita: l’offerta formativa è raddoppiata, il corpo docente ampliato e rinnovato, le strutture di governo accademico e amministrativo riorganizzato secondo i rigorosi criteri delle norme per gli Istituti Superiori». Poi monsignor Bassetti ha espresso la sua soddisfazione. «Oggi la chiesa di Arezzo è lieta di offrire alla città questa nuova casa di riflessione, di studio, di pensiero per contribuire con tutti alla ricerca competente e rigorosa delle autentiche radici cristiane della nostra cultura». Ha ringraziato monsignor Tullio Cappelli per la sua capacità di conduzione e per la forza nel traghettare l’Istituto verso una nuovo livello.Sono intervenute poi le autorità. Il sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani, ha messo in rilievo la capacità di studio critico e di analisi dell’Istituto di scienze religiose. La vicepresidente della Provincia, Mirella Ricci, ha affermato che la presenza dello studio teologico ad Arezzo ci richiama alla domande sul senso della vita. Il professor Camillo Brezzi, preside della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, si è compiaciuto dell’inaugurazione del nuovo Istituto superiore di teologia e si è complimentato con tutti i professori che con spirito critico mettono a disposizione degli studenti la loro ricerca e il loro approfondimento. Don Andrea Bellandi, preside della facoltà teologica del Centro Italia, ha messo in rilievo l’importanza del rapporto tra fede e ragione e la loro sinergia. E’ stato consegnato poi, da parte del Vescovo, il diploma ad honorem all’ex sottosegretario al welfare, Grazia Sestini.E’ intervenuta, poi, Anna Benvenuti, docente di storia medioevale all’università di Firenze, che ha parlato del libro di Fabrizio Fabbrini, Piero della Francesca e i suoi tempi, pubblicato da Morandotti. Ha affermato: «Finalmente un libro che affronta la figura di Piero nel contesto storico; solamente in tale contestualizzazione i valori estetici e il contenuto del messaggio di questo pittore si rendono chiari. Fabbrini affronta con rigore storico tutti i complessi problemi della evoluzione di questo pittore, cogliendone i valori e le differenze da altre esperienze del Rinascimento».Ha parlato, infine, Cesare Vasoli, il grande storico della filosofia, massimo competente della cultura rinascimentale. Ha sottolineato il modo corretto con cui il volume ci presenta i problemi culturali, la capacità del Fabbrini «nel presentarci, da storico, il Quattrocento come secolo centrale nella vicenda della nostra civiltà» esaminando una vastissima produzione scientifica e giungendo a risultati attendibili. Alla fine, monsignor Bassetti Gualtiero ha chiesto a padre Giulio Renzi d’intervenire. Il padre francescano espertissimo di Pier della Francesca si è soffermato a descrivere la presenza di Maria negli affreschi del grande pittore.di Lucia Zamboni