Toscana

L’ospedale Meyer di Firenze accoglie tre bambini provenienti dalla Striscia di Gaza

Si tratta di un bambino di dieci anni e di due adolescenti, fratello e sorella, rispettivamente di 12 e 15 anni. Sono arrivati questa notte intorno alle 2, dopo essere atterrati a Pisa.

Arrivo al Meyer di Firenze

Il Meyer apre le sue porte a tre bambini provenienti dalla Striscia di Gaza. I piccoli, insieme ai loro familiari, sono arrivati questa notte intorno alle 2, dopo essere atterrati a Pisa. Si tratta di un bambino di dieci anni e di due adolescenti, fratello e sorella, rispettivamente di 12 e 15 anni. Da una prima valutazione effettuata nel loro paese di provenienza, i pazienti presentano patologie di tipo traumatico.

Ad accoglierli, il presidente della Toscana, Eugenio Giani e il Direttore generale dell’AOU Meyer Ircss, Paolo Morello.

Tutti e tre sono stati ricoverati in chirurgia: al momento sono in corso gli accertamenti per valutare la gravità delle loro condizioni e decidere come procedere.

Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di  altri sette pazienti, tra bambini e adolescenti.

Da giorni, nell’azienda ospedaliera universitaria Meyer Irccs, fervono i preparativi per accogliere i piccoli. Medici e infermieri del pediatrico fiorentino sono pronti a mettere a disposizione la loro professionalità per dare una risposta a tutti i problemi di salute dei bambini. Mobilitati, come sempre in questi casi, anche i servizi degli assistenti sociali.

Anche la Fondazione Meyer è in prima linea per assicurare tutto il sostegno necessario, in particolare sul potenziamento dei servizi di mediazione culturale e dell’accoglienza degli accompagnatori dei piccoli.

“La Toscana – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – più volte nel corso degli anni ha allargato le braccia ed aperto il suo cuore per accogliere e rendere effettivo il diritto alla salute di chi nel proprio paese non poteva vederselo riconosciuto ed offrire in questo modo una speranza di cura o migliori cure a chi, dove vive, non può averle”. “Lo abbiamo fatto – prosegue il presidente – in occasione di conflitti e gravi emergenze: lo facciamo anche quando emergenze non ce sono, così come investiamo con convinzione nella cooperazione sanitaria internazionale, dando il nostro aiuto ed offrendo capacità e conoscenze dei nostri professionisti per formare medici ed operatori della sanità e far crescere sistemi sanitari locali e assistenza sanitaria. Lo facciamo in contesti geografici a volte molto diversi tra loro, ma la nostra bussola, ovunque, è quella della difesa di tre principi cardine come equità, accesso universale e lotta alle disuguaglianze”.

 “Il Meyer è stato creato nel 1891 per curare i bambini e da allora porta avanti con impegno e orgoglio la sua importante missione. Oggi è pronto a fare di nuovo la sua parte accogliendo al meglio questi piccoli e i loro familiari, provati da una terribile esperienza” spiega Paolo Morello, Direttore generale dell’AOU Meyer Ircss.