Massa Marittima Piombino
Madonna del Frassine, un’antica devozione
La storia dell'immagine mariana venerata nella chiesa si lega a quella di san Regolo, eremita giunto dall'Africa e martirizzato dai Goti. Oggi in tanti vengono qui a pregare

Secondo lo studio approfondito dello storico sacerdote Socrate Isolani (1877 – 1947), l’immagine della Madonna del Frassine si collega alla vicenda del vescovo san Regolo (V – VI secolo): egli era uno dei successori di sant’Agostino nella cattedra episcopale della città di Ippona, attuale Algeria. Dalle fonti antiche, tra cui la «Passio S. Reguli», Regolo si trovò a mal partito nel suo tempo a causa della diffusione dell’eresia ariana che negava la verità di fede che Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, come proclamato solennemente dal Concilio di Nicea (325 d.C.). Regolo pregava intensamente e il Signore lo ispirò a lasciare la sua terra per evangelizzare altri popoli. Nel suo proposito fu seguito da alcuni discepoli, tra cui Cerbone, Felice, Giusto, Clemente e Ottaviano (tutti diventati santi): salpò dall’Africa settentrionale e, dopo un viaggio avventuroso, sbarcò in Toscana, sulla spiaggia di Populonia recando come scorta e difesa una statua della Madonna scolpita in legno. Regolo risalì il corso del fiume Cornia e si ritirò in un bosco vicino all’attuale Frassine (provincia di Grosseto, diocesi di Massa Marittima e Piombino), vivendo da eremita e attirando intorno a sé altri discepoli che vivevano in un piccolo monastero, sotto lo sguardo della Madonna e della sua sacra effige. Secondo la tradizione fu decapitato in odio alla fede per ordine di Totila, re dei Goti, il 1 settembre del 545.
Dopo alterne vicende, legate alle scorribande dei barbari e dei pirati, nel 780 il corpo di san Regolo fu trasportato a Lucca nella nuova cattedrale per iniziativa del vescovo Giovanni e l’immagine della Madonna nella chiesa del monastero di San Pietro in Palazzuolo presso Monteverdi Marittimo (Pisa). Venerata dai monaci e dalle popolazioni vicine, la statua della Madonna fu custodita nella chiesa del monastero, ma quando, nel 1252, il monastero fu assalito e incendiato dai fuoriusciti di Monteverdi e Pannocchieschi, un monaco chiamato Mariano fuggì verso Massa Marittima portando la statua della Madonna. Non riuscendo a giungervi, la nascose, probabilmente nei luoghi cari alla memoria di san Regolo e alla sua eroica testimonianza, ma della statua della Madonna si persero le tracce. Fu così che intorno al 1300 avvenne il «misterioso ritrovamento» fra i rami di un frassino: un bifolco del luogo vide che uno dei suoi buoi si rifugiava da solo nell’interno del bosco. Un giorno, seguitolo, lo trovò inginocchiato davanti a un frassino che nascondeva tra i rami una statua della Madonna. La sacra effige fu portata alla cittadina più vicina, Monterotondo Marittimo, per essere collocata nella chiesa parrocchiale, ma da lì sparì misteriosamente e fu ritrovata di nuovo sul frassino. Di fronte a tale segno fu deciso di costruire un luogo di culto alla Madonna intorno al frassino. Le grazie e i miracoli si moltiplicarono e i popoli circostanti accorsero numerosi a venerare la sacra immagine. Ben presto, quindi, dopo l’iniziale edicola, fu costruito l’attuale santuario e gli edifici adiacenti.
I documenti storici attestano che il Frassine ebbe nel secolo XIV un convento o romitorio dei Servi di Maria, in cui si cominciò a venerare la statua della Madonna. Dai serviti, la chiesa passò nel secolo XVI ai francescani, poi al clero secolare, prima come rettoria, poi come santuario della Maremma toscana. La statua, alta circa 130 cm., è scolpita in cedro del Libano e secondo un’antica tradizione popolare è addirittura ritenuta opera dell’evangelista Luca (I secolo). Contrariamente a tutto ciò, alcuni studiosi contemporanei ritengono che l’autore sia di scuola pisana del XIII secolo.
Oggi il santuario della Madonna del Frassine è il principale della diocesi di Massa Marittima-Piombino ed è meta di un ininterrotto pellegrinaggio di fedeli provenienti non solo dalla Val di Cornia e di Pecora, ma anche dalle vicine diocesi di Volterra, Grosseto, Livorno e Pisa. La festa del Santuario anticamente era il lunedì dopo la Pentecoste (oggi memoria liturgica di Maria Santissima Madre della Chiesa) ma ora viene festeggiata ufficialmente il giorno 25 aprile con la presenza del vescovo, del clero e con grande concorso di popolo.
Riccardo Saccomanno
Santuario di Nostra Signora del Frassine
Monterotondo Marittimo (provincia di Grosseto)
Contatto telefonico: 3505846437
APERTURA
Tutti i giorni
dalle 9 alle 19.
ORARIO MESSE
Tutti i giorni
eccetto il lunedì
da giugno a settembre
ore 17.30
da ottobre a maggio
ore 16.30
Solo la domenica la celebrazione è preceduta dalla recita del rosario meditato, mentre dopo la celebrazione ha luogo l’Adorazione eucaristica.