Ipad, tablet, smartphone sono termini solo contemporanei? La possibilità di avere un aggeggio che ci accompagni tutto il giorno in molteplici attività (lavoro, svago, posta, video, ebook, telefono, agenda e chissà cos’altro..), oppure che entri di prepotenza negli uffici, negli ospedali, nelle scuole ci sembra un aspetto tipico del nostro tempo?Lo scrittore Edward Bellamy nel 1889 immagina un futuro in cui ci sarà un oggetto tecnologico chiamato semplicemente (e il nome la dice lunga): l’Indispensabile.“Nessuno va in giro senza il suo Indispensabile”. Tutte le persone portano una piccola scatola appesa a un fianco. Si tratta di un piccolo riproduttore audio, attraverso il quale ciascuno può “leggere” (o meglio, ascoltare) non solo i libri e i giornali, ma anche la corrispondenza. Un modo di comunicare che libera così tanto dalla fatica della scrittura che permette un enorme aumento degli interscambi — e solo la loro immaterialità lo consente, perché altrimenti neppure pesanti treni merci sarebbero sufficienti a trasportare tutta la carta necessaria per il testo scritto su di essa.L’Indispensabile è anche agenda, raccoglitore di appunti personali, strumenti di contatto con le persone. Ormai più nessuno carica la mente con le cose da fare e gli impegni presi. Tocca all’Indispensabile il compito di ricordare gli appuntamenti e le responsabilità. Ogni attività viene programmata e all’ora stabilita la persona viene avvertita dal sistema con un messaggio.L’Indispensabile può essere usato dappertutto: anche sui treni. È possibile avere in riproduzione tutto: opere teatrali, musiche, discorsi: molto più del libro, molto più immediato e molto più coinvolgente. Bellamy descrive ambienti cablati, strumenti collegati a qualsiasi ambiente e a qualsiasi distanza. Non manca una riflessione sul diritto d’autore, visto che siamo nell’era della riproducibilità tecnica dell’opera dell’ingegno, fino ad arrivare a una visione febbricitante ma forseprofetica: il possibile declino dell’editore messo in crisi da un rapporto diretto autore/lettore (gli autori inviano le loro opere direttamente ai lettori, pensate per il formt dell’Indispensabile. In cambio cresce una figura inedita: il proprietario monopolista della tecnologia. Ci ricorda nulla?