Toscana

Mattarella a Firenze esorta le Camere di commercio: “Progettare vuol dire avere una visione del futuro”

“Intervengo volentieri oggi – ha detto Mattarella – di fronte a Unioncamere che ha oltre un secolo di vita e una rete che ha unito sin dall’inizio le esperienze regionali e locali con quelle nazionali. Perché permanente espressione della società che cambia. ‘Progettare il domani con coraggio’, per la vostra parte è contribuire a costituire una società più inclusiva e più internazionalizzata. Le imprese, mediante le camere di commercio devono essere protagoniste e corresponsabili nel conseguimento degli obiettivi di sviluppo del nostro paese”.

“Non sono tempi facili – ha proseguito il presidente – a partire dalla guerra in atto che in Europa sta turbando il nostro presente e minaccia le condizioni di libertà e benessere faticosamente costruiti dopo la Seconda Guerra mondiale, soprattutto grazie alla scelta lungimirante della Comunità europea. Dopo il Covid il nostro Paese è stato capace di mostrare capacità di riprese inattese. Il Paese è grato a imprenditori e lavoratori che di questo risultato sono attori”.

Si tratta – ha evidenziato il Capo dello Stato – “delle costellazioni del nostro sistema di imprese, esperienze locali e nazionali insieme. Un modello di rapporto tra economia e territori che viene ovunque guardato con interesse per riproporlo. L’impegno assunto per il PNRR che riguarda le camere di commercio segna il passaggio dalla semplice sostenibilità alla crescita. Occorre internazionalizzare e digitalizzare le aziende, avvicinandole a fonti di finanziamento eque e affidabili. Non ci può essere divaricazione tra economia e società. Guardiamo alle diseguaglianze sociali e territoriali, in particolare ai temi delle aree interne con un potenziale sottoutilizzato”.

“Ricorrono quest’anno i 75 anni della Costituzione – ha aggiunto Mattarella – largamente fondata sulla tutela delle autonomie, come ci ricorda l’art.118: ‘favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini’, nel rispetto del principio di sussidiarietà. Mi permetto di rivolgere a voi l’invito che in un contesto ben diverso Alcide De Gasperi rivolse nel dopoguerra, quando occorreva ricostruire l’Italia dalle macerie e insieme edificare una autentica democrazia: è il momento per tutti, a partire dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di mettersi alla stanga”.