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MEDICINA PREDITTIVA, VENERA SAMBATARO (SERT CATANIA): I TEST ANTIDROGA? POCO AFFIDABILI. ED ‘AGGIRATI’ DALLE NUOVE DROGHE

I test antidroga? Sono poco affidabili. Così la dottoressa Venera Sambataro, direttrice di un Sert a Catania e presidente dell’Assime Fac (Associazione società scientifica interdisciplinare e di medicina di famiglia e di comunità). Se, ad esempio, il giovane utilizza la codeina in gocce per curare la propria tosse, e si sottopone ad un test antidroga, risulterà positivo all’eroina. Ma anche altre sostanze danno dei falsi positivi, ad esempio, a cocaina o cannabis. Di controle nuove droghe – specie le cannabis sintetiche – sfuggono al test.Le tracce di eroina, coca e cannabis spariscono velocemente dalla saliva  (ma se ne può trovare traccia sui capelli). Quelle di cannabis sono rintracciabili, invece, nelle urine anche venticinque giorni dopo il suo uso. E questo pone diversi problemi quando, ad esempio, un giovane incorre in un incidente stradale e, dal test antidroga, emergono tracce di questa sostanza stupefacente: si era fatto poche ore prima o anche molti giorni prima? Nel secondo caso il passato uso di cannabis non sarebbe stato determinante per quel… fuoristrada.Ma un genitore, per controllare suo figlio, è giusto che lo sottoponga ad un test antidroga? «L’uso poliziesco di un test antidroga – ha commentato la dottoressa Sambataro – è il segno del fallimento della genitorialità. Se tra genitori e figli c’è dialogo e fiducia reciproca, non c’è certo necessità di questo strumento».