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MEDIO ORIENTE, AUMENTANO ATTACCHI ISRAELIANI IN LIBANO

Almeno una trentina di libanesi sono morti oggi dopo che l’aviazione israeliana ha intensificato gli attacchi aerei e lanciato una nuova offensiva delle truppe di terra nel sud del paese.

Quindici i morti accertati nella periferia meridionale di Beirut, bersaglio tutt’oggi di bombardamenti, sette a Qassmieh, sulla costa a nord della città portuale di Tiro. Un civile sarebbe morto e 14 – tra cui donne e bambini – sarebbero stati feriti a Ghaziye, a est di Sidone, mentre sarebbero sette le persone rimaste sepolte sotto le macerie di un edificio nel villaggio di Chassaniyeh.

Colpiti anche tre edifici a Tiro dove, nel corso di due incursioni consecutive, sarebbero morti cinque civili. Una donna e la figlia sarebbero state uccise vicino a un posto di blocco dell’esercito libanese tra i villaggi di Harouf e Dweir, mentre altre quattro persone avrebbero perso la vita a Kfar Tebnit.

L’aviazione israeliana ha compiuto incursioni in tutto il paese: sulla città di Nabatiyeh e i vicini villaggi di Jibsheet e Toul, nella città di confine Naqoura e Ras al-Biyada, su varie strade nella valle della Bekaa e nei pressi della città di Baalbek, la regione di Rashaya e per la prima volta le montagne dello Chuf, roccaforte del leader druso e strenuo oppositore di Hezbollah e della Siria e dell’Iran Walid Jumblatt. È di una sola vittima e non di 40, invece, il bilancio dei bombardamenti di stamane sul villaggio libanese di Houla. A rettificare la notizia è stato lo stesso premier libanese Fouad Siniora, dopo che i soccorritori giunti solo nel pomeriggio nel villaggio libanese hanno trovato sotto le macerie di una delle case distrutte 65 persone vive, tra cui anche 35 bambini. Gli Hezbollah hanno lanciato almeno 83 razzi contro il nord d’Israele, colpendo alcuni villaggi di frontiera come Biranit e Shomerya e alcune città fra cui S. Giovanni d’Acri (Akko) e ferendo lievemente almeno cinque israeliani.

Un soldato israeliano sarebbe morto e altri quattro sarebbero stati lievemente feriti nel corso di scontri a fuoco ripresi nella città di Bint Jbail: dall’inizio dell’offensiva lo scorso 12 luglio, sono perciò 94 i morti israeliani – 46 soldati, 12 riservisti e 36 civili – mentre le vittime libanesi accertate ammontano a 607, di cui 524 civili, 29 soldati e almeno 53 militanti di Hezbollah.

Proseguono intanto gli sforzi diplomatici: al termine del vertice d’emergenza tenutosi a Beirut, i ministri degli Esteri della Lega Araba hanno deciso di inviare una missione a New York per chiedere una modifica della bozza di risoluzione che invoca la cessazione del conflitto israelo-libanese stilata da Stati Uniti e Francia. Segnalando “le conseguenze dell’adottare risoluzioni che non sono applicabili e complicano la situazione sul terreno non tenendo in conto gli interessi e la stabilità del Libano”, Siniora e i ministri degli Esteri dell’organizzazione chiedono un’accelerazione del dispiegamento di soldati libanesi con il sostegno di forze Onu perché i soldati israeliani abbandonino il sud del Libano. In ogni caso, il Consiglio di sicurezza dell’Onu voterà la bozza di risoluzione non prima di mercoledì, come ha riferito Abdulaziz Al-Nasser, l’ambasciatore del Qatar all’Onu. “Il Consiglio – ha aggiunto – ha deciso di tenere un dibattito pubblico sul Libano” domani al Palazzo di Vetro, alla presenza di numerosi ministri anche arabi.Misna