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MEDIO ORIENTE, CONDANNE INTERNAZIONALI PER STRAGE DI PALESTINESI A BEIT HANOUN, MENTRE SALE BILANCIO VITTIME

“L’Unione africana (Ua) condanna gli attacchi delle forze israeliane nella città di Beit Hanoun e chiede al governo di Israele di cessare immediatamente questi atti d’aggressione, che costituiscono una violazione evidente dei principi stabiliti dal diritto internazionale”: è questa la reazione della Ua, contenuta in un comunicato che definisce “un atto codardo” l’attacco compiuto questa mattina dall’esercito israeliano a Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, dove almeno 19 persone – una in più rispetto al precedente aggiornamento – sono state uccise dal fuoco dell’artiglieria israeliana mentre decine di civili (forse 300, ma fonti israeliane parlano di 50, tra cui 26 minori) sono rimaste ferite.

L’ultima vittima aggiuntasi al macabro conteggio in corso da oggi sarebbe stata uccisa dai colpi di un cecchino israeliano nella zona di Jabalya, portando a 25 il numero complessivo delle vittime causate dall’operazione militare in corso sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania.

Anche l’Unione europea (Ue) ha “deplorato”, con l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Javier Solana, l’aggressione israeliana, mentre più esplicita è stata il commissario per gli Affari esteri, Benita Ferrero-Waldner, secondo cui “Israele ha il diritto di difendersi, ma non al prezzo di vite innocenti”. Secondo la signora Ferrero-Waldner, “la strage di questa mattina di tanti civili a Gaza, tra cui molti bambini, è un fatto profondamente allarmante”.

L’inviato dell’Onu in Medio Oriente, Alvaro de Soto, già questa mattina si era dichiarato “profondamente scioccato e costernato” per gli effetti dell’operazione militare israeliana; molto duro è stato il relatore dell’Onu sulla situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati, John Dugard, secondo cui “è giunto il momento di un’azione urgente del Consiglio di sicurezza; non agire in queste circostanze danneggerebbe seriamente la reputazione del Consiglio di sicurezza”.

Anche Parigi e Roma hanno alzato la loro voce per protestare contro la strage di civili (tra le vittime vi sarebbero, secondo fonti palestinesi, almeno 7 donne e 8 bambini). “La Francia condanna i colpi d’artiglieria indiscriminati contro le zone abitate, vietati dal diritto internazionale umanitario e, come noto, dalle convenzioni di Ginevra” ha dichiarato il ministro degli Esteri Philippe Douste-Blazy, aggiungendo che “il diritto d’Israele a esercitare la sua difesa è fuori discussione, ma deve essere esercitato nei limiti del diritto internazionale”.

Per il ministro degli Esteri italiano, Massimo D’Alema, il Medio Oriente si trova “al culmine di una escalation di violenze che io credo sia inaccettabile”. Il capo della diplomazia italiana, dopo la strage di Beit Hanoun di questa mattina, spera “che queste operazioni militari cessino di fronte alla tragedia accaduta e che si possa riprendere la via del rapporto negoziale tra le parti”. Solo nelle ultime settimane, ha sottolineato D’Alema, almeno 350 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano nel corso di violente operazioni militari.

“Profonda preoccupazione” ha espresso anche Mosca, secondo cui “le azioni delle forze israeliane escono dal quadro degli obiettivi programmati, cioè prevenire colpi verso Israele dal settore di Gaza, e comportano un aggravio della situazione fra Palestina e Israele”, come si legge in un comunicato del ministero degli Esteri. Molto dura anche la condanna della Giordania. Durante una conversazione telefonica da Londra, dove si trova in visita ufficiale, re Abdallah II ha parlato col presidente palestinese Mahmud Abas (Abu Mazen) definendo quello di Beit Hanoun “un atto atroce commesso dalle truppe israeliane contro vittime innocenti”. Contestualmente, Abdallah II ha rassicurato Abas sul suo massimo impegno per far cessare l’offensiva israeliana in Palestina.

Il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul Gheit ha espresso il suo profondo dolore per il massacro di Beit Hanun e ha fatto le condoglianze ai famigliari delle vittime. Da alcune ore in Cisgiordania, soprattutto a Hebron e Bir Zeit, sono in corso sassaiole e violente manifestazioni per protestare contro la strage di questa mattina. L’esercito israeliano in Cisgiordania è in stato dall’erta, come del resto l’intero Stato ebraico, che teme azioni di risposta per la strage di oggi da parte delle forze palestinesi.Misna