Toscana
Medio Oriente, nuovo appello del Papa

Appello nel nome di Dio di Benedetto XVI per la fine delle ostilità e la pace in Medio Oriente. Ancora la guerra nelle parole del Papa prima della recita dell’Angelus, il primo, quest’anno, da Castel Gandolfo, con l’affermazione del valore della via indicata dalla Chiesa e un ricordo di Giovanni XXIII: di fronte alle guerre e ai conflitti di ogni genere, indica il cammino della verità, della giustizia, dell’amore e della libertà (cfr Enc. Pacem in terris).
Quello di Benedetto XVI è un richiesta rivolta a tutti i responsabili di questa spirale di violenza, perché immediatamente il Papa ha sottolineando con forza tale parola – si depongano le armi da ogni parte. E’ un appello che si fa concreta domanda ai governanti e alle istituzioni internazionali di non risparmiare nessuno sforzo per ottenere questa necessaria cessazione delle ostilità e per poter iniziare così a costruire, mediante il dialogo, una durevole e stabile convivenza di tutti i popoli del Medio Oriente ed anche agli uomini di buona volontà perché cerchino di intensificare l’invio degli aiuti umanitari a quelle popolazioni tanto provate e bisognose. Ma soprattutto continui ad elevarsi da ogni cuore la fiduciosa preghiera a Dio buono e misericordioso, affinché conceda la sua pace a quella regione e al mondo intero.
Accolto festosamente da alcune migliaia di persone che hanno riempito il cortile interno del palazzo apostolico – l’accoglienza non potrebbe essere più caloroso, ha commentato lo stesso Papa in risposta alle grida dei presenti il Papa è tornato a pregare per quella tormentata regione.
In questo momento ha detto – non posso non pensare alla situazione, sempre più grave e tragica, che sta vivendo il Medio Oriente: centinaia di morti, moltissimi feriti, una massa ingente di senzatetto e di sfollati, case, città ed infrastrutture distrutte, mentre nei cuori di molti sembrano crescere l’odio e la volontà di vendetta. Questi fatti ha aggiunto – dimostrano chiaramente che non si può ristabilire la giustizia, creare un ordine nuovo ed edificare una pace autentica quando si ricorre allo strumento della violenza. Più che mai vediamo come sia profetica e, insieme, realista la voce della Chiesa, quando, di fronte alle guerre e ai conflitti di ogni genere, indica il cammino della verità, della giustizia, dell’amore e della libertà (cfr Enc. Pacem in terris). Questo cammino l’umanità deve anche oggi percorrere per conseguire il desiderato bene della vera pace.
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