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Medio Oriente, Onu: a Gaza Israele viola ripetutamente diritti umani

Lo ha dichiarato la portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Unhchr), Elizabeth Trossell

Civili in fuga da Gaza

Israele ha ripetutamente violato i principi del diritto umanitario internazionale con le sue azioni nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato la portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Unhchr), Elizabeth Trossell.

“Richiamiamo l’attenzione sul fatto che Israele ha ripetutamente mancato di rispettare i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario: distinzione, proporzionalità e precauzioni nell’esecuzione degli attacchi”, ha dichiarato in una conferenza stampa secondo quanto riportato da Askanews.

Ha sottolineato che il mancato rispetto di questi obblighi comporta la responsabilità per crimini di guerra e ha messo in guardia dal rischio di ulteriori atrocità.

“Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) devono agire immediatamente per proteggere la popolazione civile, nel pieno rispetto degli obblighi di Israele ai sensi del diritto internazionale”, ha sottolineato.

Secondo Trossell, “nel dare ordini di reinsediamento ai civili, le Idf non sono in alcun modo sollevate dall’obbligo di proteggere coloro che rimangono, indipendentemente dalle ragioni delle operazioni militari”.

Il 7 ottobre, il movimento integralista palestinese Hamas ha attaccato Israele dalla Striscia di Gaza, uccidendo circa 1.200 persone, ferendone circa 5.500 e catturando circa 240 ostaggi.
Per rappresaglia, Israele ha dichiarato guerra ad Hamas e ha lanciato attacchi massicci contro strutture civili e di altro tipo a Gaza, imponendo al contempo un blocco totale sull’enclave palestinese, tagliando le forniture di acqua, cibo, medicine, elettricità e carburante. Il 27 ottobre, Israele ha lanciato un’incursione di terra su larga scala nella Striscia di Gaza.

La campagna di bombardamenti ha provocato finora più di 23.200 morti e più di 59.100 feriti nell’enclave palestinese. Dal 24 novembre al 1 dicembre, durante una tregua umanitaria mediata congiuntamente da Qatar, Egitto e Stati Uniti, 80 ostaggi israeliani di Hamas, per lo più donne e bambini, sono stati scambiati con 240 prigionieri palestinesi senza crimini di sangue. Inoltre, le milizie palestinesi hanno rilasciato altri 30 prigionieri, per lo più thailandesi residenti in Israele. Circa 130 ostaggi restano ancora prigionieri a Gaza.

Allo scadere della tregua, le operazioni di guerra sono riprese e il flusso di aiuti umanitari dall’Egitto all’enclave palestinese meridionale si è nuovamente ridotto a un quinto di quello che Gaza riceveva prima della guerra, secondo le Nazioni Unite.

La Russia e altri Paesi stanno esortando Israele e Hamas a raggiungere un cessate il fuoco e a sostenere la soluzione dei due Stati, approvata dalle Nazioni Unite nel 1947, come unico modo possibile per raggiungere una pace duratura nella regione.