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MEETING MISERICORDIE, ROSSI E SALVADORI: UNA LEGGE REGIONALE PER SALVARE IL VOLONTARIATO TOSCANO

Una legge regionale ad hoc per preservare il volontariato toscano e il suo contributo sul fronte del trasporto sanitario dalle conseguenze della sentenza della Corte di Giustizia europea. E’ questa l’intenzione della Regione toscana, emersa oggi pomeriggio al Meeting regionale delle Misericordie e dei Gruppi donatori sangue Fratres, in corso a Porto Santo Stefano (Grosseto), nel corso di un dibattito con gli assessori regionali alla sanità, Enrico Rossi e al welfare, Gianni Salvadori. Tema dell’incontro il rinnovo dell’Accordo quadro regionale in materia di trasporti sanitari e rapporti con gli enti pubblici che scade a fine anno. Grande l’attesa tra i rappresentanti delle Misericordie toscane per capire come uscire dall’impasse rappresentato dalla sentenza della Corte di Giustizia europea, che chiede alla Regione di ricorrere per questi servizi a bandi di gara e non all’affidamento diretto come accaduto finora, mentre, oltretutto, la legge italiana vieta al volontariato di partecipare a gare. Sollecitati da numerosi interventi dei presenti, tra i quali anche il presidente regionale delle Pubbliche Assistenze, Romano Manetti, il Direttore della Asl 10 di Firenze, Luigi Marroni, e molti coordinatori zonali delle Misericordie, Rossi e Salvadori hanno assicurato la volontà della Regione di preservare lo straordinario patrimonio rappresentato dal volontario che fa essere la Toscana punto di riferimento in questa materia. “Se andassimo avanti come oggi –ha detto Rossi- il nostro sistema sarebbe esposto ad una serie di ricorsi da parte di terzi che potrebbero metterlo in crisi. Per questo abbiamo avviato una lunga discussione con la Direzione Generale Mercato europea, per fare presente come il volontariato sia per noi un patrimonio ed una risorsa della quale non possiamo fare a meno. L’ipotesi a cui si sta lavorando, d’intesa appunto con Bruxelles, è quella di adottare una legge regionale che consideri il trasporto sanitario d’urgenza come parte integrante del servizio sanitario regionale e che consentirà, se troveremo l’accordo, di salvaguardare la sostanza di ciò che si sta facendo finora. Ci sono poi altri servizi, come i trasporti sanitari ‘ordinari’ o il trasporto di organi, che dovranno andare a gara, mentre altre attività sul fronte sociale potranno essere svolte dal volontariato in base ad una progettualità, sostenuta anche economicamente dalla Regione e dalle istituzioni locali. Mi pare possa essere una svolta positiva, che ci mette al riparo da ricorsi che potrebbero paralizzare il sistema e consente di salvaguardarne la sostanza. Per me il fatto che la Toscana faccia una legge per riconoscere il volontariato e tutelarlo è un elemento d’orgoglio e non ho dubbi nell’andare dritto su questa strada.” Ha teso a rassicurare i ‘confratelli’ anche l’intervento dell’assessore regionale al Welfare, Gianni Salvadori: “Per la Toscana il volontariato, e le Misericordie in particolare che ne sono l’espressione più antica, rappresenta un patrimonio prezioso, che merita un adeguato riconoscimento, non solo per il lavoro che ogni giorno svolge per dare risposte ai problemi delle persone, ma anche come straordinario motore di cambiamento sociale.” Per questo, ha spiegato l’assessore, in vista della scadenza dell’Accordo quadro regionale in materia di trasporti sanitari e rapporti con gli enti pubblici, “nell’ambito di quanto ci consentono le normative vigenti e delle prescrizioni europee, terremo pienamente conto delle specificità toscane e del grande contributo del volontariato nella nostra regione.” “Prendo atto con soddisfazione –ha detto il vice presidente della Conferenza delle Misericordie toscane, Alberto Corsinovi– della rinnovata volontà della Regione Toscana di rispetto, attenzione e aiuto verso il volontariato per i tantissimi servizi che le nostre associazioni svolgono. Ritengo opportuna e buona la strada della legge regionale, a condizione che nella stessa si preveda tutto il comparto del trasporto, non solo l’emergenza quindi ma anche i trasporti ‘ordinari’, e che identica o analoga soluzione la si possa prevedere ed estendere per tutti gli altri servizi che le nostre associazioni e quelle di tutto il volontariato svolgono, ad esempio i servizi sociali, di protezione civile e così via. Su questa base siamo pronti a continuare il confronto con la Regione e con le altre realtà di volontariato per trovare una soluzione nel più breve tempo possibile.” (cs)