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MEETING RIMINI, IL MESSAGGIO DEL PAPA E L’APERTURA DEI LAVORI

(Rimini) Si è aperta ieri con il “cordiale saluto” di papa Benedetto XVI dopo l’Angelus di Castelgandolfo, la trentesima edizione del Meeting dell’amicizia tra i popoli, “La Conoscenza è sempre un avvenimento”, promosso dal movimento di Comunione e liberazione. Il pontefice ha augurato ai partecipanti che l’evento, in corso a Rimini fino al 29 agosto, “sia occasione propizia per comprendere che conoscere non è un atto solo materiale, perché, in ogni conoscenza, e in ogni atto d’amore l’anima dell’uomo sperimenta un ‘di più’ che assomiglia molto a un dono ricevuto, ad un’altezza a cui ci sentiamo elevati”. In un messaggio inviato nei giorni scorsi a mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini e agli organizzatori del Meeting, tramite il segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, il Papa ha anche ricordato come “avvenimento” è la parola che don Giussani ha utilizzato per “riesprimere la stessa natura del cristianesimo che per lui è un ‘incontro’ e cioè un dato esperienziale di conoscenza e comunione”, ma “contrariamente ai presupposti del dogma positivista” la “prospettiva dell’osservatore è un fattore che condiziona e determina il risultato” e la “pura obiettività risulta pura astrazione”. Il Meeting ha avuto il suo avvio ufficiale, come ogni anno, con la celebrazione di mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, che nell’omelia ha ricordato ai partecipanti che “essere cristiani non è aderire a un’idea ma seguire una persona, Gesù Cristo” e che “solo chi crede in Gesù Cristo conosce il reale per quello che è. Il credere non è il contrario della conoscenza, perché in Cristo conosciamo l’accadimento dell’Assoluto nella nostra storia”. Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting, presentando questa edizione ha affermato che “trent’anni di Meeting sono stati un avvenimento di conoscenza” e hanno mostrato come “l’incontro, l’amicizia fra i popoli sono possibili quando si parte dal punto comune a tutti gli uomini: il desiderio di verità e felicità”. La manifestazione è passata dai 16 incontri su 9.000 metri quadri, del 1980, ai 116 distribuiti su una superficie di 170.000 metri quadri di quest’anno. I volontari da 300 sono passati a 3.148: oltre che dall’Italia provengono da diversi paesi europei e da Canada, Stati Uniti e Paraguay. Nel programma del Meeting di quest’anno sono previsti 26 spettacoli, 8 mostre, 9 manifestazioni sportive e circa 300 tra relatori e personaggi protagonisti. Lo scorso anno sono state stimate 700.00 presenze, che si puntano a confermare anche in questa edizione.Il ministro degli esteri italiano, Franco Frattini, invitato ieri al Meeting per un incontro sull’Africa e i suoi conflitti dimenticati, non si è tirato indietro alla domande dei giornalisti sugli eritrei morti nel canale di Sicilia e ha ribadito che “la vita umana vale più di ogni altra cosa e tutto si deve fare per salvarla e su questo punto non si può derogare”. Il ministro ha ricordato che l’Italia “è il paese che in Europa si è più largamente impegnato per il salvataggio di migliaia di persone”, ma proprio dall’Europa, secondo Frattini, “è mancata una risposta”, perché il problema dei rifugiati non può essere solo italiano o di Malta ed è giusto che i profughi “trovino asilo e siano distribuiti in tutti e 27 i paesi europei”. Il ministro ha affermato che l’impegno economico, 20 miliardi di dollari per la sicurezza alimentare, preso al G8 dell’Aquila nei confronti dell’Africa “sarà mantenuto”, perché le vere politiche migratorie si fanno offrendo agli abitanti di alcuni paesi, soprattutto quelli dell’Africa subshariana, delle “alternative all’emigrazione per disperazione”. Gli ha fatto quasi eco il primo ministro del Kenya Raila Amollo Odinga, secondo il quale l’emigrazione è “un problema europeo e africano che va risolto congiuntamente, attraverso la creazione di migliori condizioni di vita in Africa”.Sir