Toscana

MEETING S. ROSSORE, DIBATTITO SUL RAPPORTO TRA SCIENZA E FEDE; NEL 2010 IL TEMA SARA’ INTERNET E LA COMUNICAZIONE

«In questi giorni del G8 L’Aquila è stata presentata come la capitale del dolore del mondo, anche se in realtà le capitali del dolore sono ben altre. Abbiamo visto la passeggiata delle signore, che si sono commosse. Ecco, io vorrei evitare che questa fosse una tavola rotonda di osservatori che guardano il dolore del mondo. Vorrei che non fossimo sempre e soltanto spettatori, ma che si facesse uno sforzo ulteriore, cercando di vedere il mondo con gli occhi di chi soffre». Questo l’invito di Massimo Toschi, assessore alla cooperazione internazionale della Regione, che oggi pomeriggio al Meetin di San Rossore ha condotto la tavola rotonda su “Scienza e fede”. «Quale Dio e quale scienza?», queste le domande che Toschi ha posto ai relatori, definendole “elementari”.Chiarendo di diffidare degli approcci astratti, Toschi ha fatto riferimenti molto concreti: la sua poliomielite, nel ’45, dieci anni prima che arrivasse il vaccino; sempre nel ’45, la bomba atomica; e ancora, gli esperimenti medici nei campi di sterminio. «Non esiste la scienza, esistono gli scienziati e ciò che gli scienziati fanno. La vita mia e di tanti altri è stata segnata dalla scienza e dagli scienziati. E in molte occasioni abbiamo visto che la scienza non è neutrale, ma è molto legata alla storia. E in questo senso pongo una contestazione alla scienza. Ma pongo una contestazione anche a Dio: se c’è Dio, perché permette che esistano nel mondo il dolore e la sofferenza?»Al dibattito è intervenuto anche lo storico Adriano Prosperi che ha colto l’occasione, a proposito del dolore, per ricordare come sia ancora arretrato in Italia il dibattito sulla cura del dolore: «perché c’è ancora l’idea che la sofferenza sia un modo per scontare i nostri peccati». Prosperi ha ricordato inoltre come il vero tema da dibattere sia «il rapporto tra potere delle gerarchie religiose e la scienza», piuttosto che tra fede e scienza, «perché è ancora troppo forte il potere di interdizione e di limitazione che la Chiesa cerca di imporre alla conoscenza. Non è un caso – ha concluso – che il pensiero greco e latino si sia sviluppato in un’era precristiana.»Per Roberto Filippini, rettore del seminario di Santa Caterina a Pisa: «La scienza può purificare la religione dall’errore e dalle superstizioni, come ha scritto Giovanni Paolo II. Allo stesso tempo la religione può aiutare la scienza a salvarsi dall’idolatria. Certo è – ha concluso – che serve un dialogo tra scienza e fede perché tutti e due gli ambiti della nostra vita hanno come obiettivo quello di alleviare la fatica dell’esistenza umana».Ludovico Galleni, docente di zoologia generale ed etica ambientale all’Università di Pisa, studioso e seguace di Theilard de Chardin, gesuita, antropologo e filosofo scomodo per alcune gerarchie della Chiesa, ha ricordato come il Concilio Vaticano II abbia riconosciuto che la Chiesa può trarre vantaggio dal progresso della scienza nel seguire nuove vie della verità. «Questo passaggio diventa un riferimento. Forse qualcuno si sarà distratto, ma il Concilio c’è stato».Intanto l’edizione 2010 del Meeting di San Rossore saraà dedicata a «Informazione, comunicazione, internet: la grande galassia mediatica». Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, al termine della nona edizione che chiude questa sera nel Parco vicino a Pisa. “Vogliamo affrontare la grande galassia mediatica – ha detto il presidente – da tutti i punti di vista, a partire dalle quattro parole che sono nel nostro logo: ‘diritti, valori, innovazione e sostenibilita'”. “Un modo per parlare di media e democrazia, di diritti delle persone, dello spazio di libertà, del senso comune” ha proseguito Martini al quale piacerebbe chiamare a parlare “i reporter che lavorano in zone davvero difficili, ma anche confrontarmi con tv come Al Jazeera”.